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Cronaca

Droga: sgominato narcotraffico, la base in un convento del milanese

E' stata sgominata dai carabinieri di Piacenza una organizzazione internazionale di trafficanti di cocaina. 33 arresti in 10 province italiane e ingenti quantitativi di droga sotto sequestro

Il quartier generale lo avevano fissato in un convento di Milano, ma i carabinieri di Piacenza, in una vasta operazione antidroga, hanno scoperto il covo e sgominato la banda. Si tratta di un'organizzazione internazionale di trafficanti di cocaina, nella quale avevano partecipazioni anche affiliati delle cosche calabresi Pelle-Vottari e Coco-Trovato, originarie di San Luca (Reggio Calabria) e legati a due cartelli colombiani.

  Il custode del convento avrebbe ospitato i narcotrafficanti  


L'operazione condotta dal Comando provinciale di Piacenza ha portato all'arresto di 33 persone in 10 province italiane e al sequestro di ingenti quantitativi di coca. Fondi Fao per lo sviluppo della pesca, percepiti illegalmente, erano serviti a realizzare una base di stoccaggio della cocaina in Ghana.

 

 

GLI AGGIORNAMENTI


12 maggio ore 11.30 - Dietro al narcotraffico c'era una truffa.
Il fulcro del traffico di droga era un sudamericano. L'uomo, di professione custode del convento di suore al centro di Milano, organizzava finti pellegrinaggi che servivano a coprire i viaggi dei corrieri della droga. I pellegrini "fasulli" erano narcos che stoccavano la coca in Ghana e poi la trasportavano in Italia. La base ghanese della droga era stata finanziata grazie a un fondo FAO per lo sviluppo ittico, usato illegalmente. L'organizzazione aveva infatti ottenuto il denaro mascherando la raffineria come una società di import/export che avrebbe dovuto sviluppare il mercato ittico in Africa. In Italia, a Alemanno San Bartolomeo (Bergamo), è stata sequestrata una casa che - secondo gli inquirenti - sarebbe stato il laboratorio - raffineria nel quale la coca veniva lavorata una volta in Italia e dalla quale partiva per essere smerciata. L'operazione si chiama "Annibale" ed è durata 3 anni. In manette sono finiti anche Giuseppe e Domenico Vottari, originari di San Luca (Reggio Calabria), da anni trapiantati a Milano e ritenuti dai carabinieri pezzi da novanta del narcotraffico calabrese.

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