Mondiali '90, al via l'abbattimento dell'ecomostro a Ponte Lambro
Pisapia: "Manteniamo una promessa". La De Cesaris: "Pensiamo a un progetto agricolo". Doveva essere un hotel da 300 stanze e sette piani, non è mai stato ultimato
E' iniziato lunedì il processo che porterà ad abbattere completamente il cosiddetto "ecomostro dei Mondiali". Si tratta di quello che doveva diventare un albergo di sette piani con più di 300 stanze in periferia, tra Monluè e Ponte Lambro, per qualcosa come 180mila metri cubi di cemento in totale: ma non è mai stato ultimato per mancanza di finanziamenti. Doveva invece essere pronto per i mondiali di calcio del 1990.
Presenti alle operazioni preliminari il sindaco Giuliano Pisapia l'assessore all'urbanistica Ada Lucia De Cesaris. Entrambi hanno sottolineato che si tratta di un momento molto importante e che sui terreni dell'ecomostro non sarà costruito nient'altro: verranno riconvertiti ad aree agricole. "Manteniamo una promessa - ha detto Pisapia - e restituiamo alla città una parte di territorio sfregiato".
La De Cesaris ha promeso un "progetto che conservi la vocazione agricola e che permetta anche al quartiere di usarlo", annunciando che ci sono già colloqui in corso con agricoltori della zona.