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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Edgar Bianchi, il maniaco seriale di ragazzine avrebbe colpito altre quattro volte a Milano

"È un seriale e siamo al lavoro per capire se abbia usato violenza anche a altre donne"

Era stato fermato dalla polizia dopo che nel pomeriggio di mercoledì 27 settembre aveva molestato una ragazzina di 13 anni in via Rubens a Milano. Edgar Bianchi - il cittadino italiano di 38 anni già condannato negli anni scorsi per 25 violenze sessuali avvenute in Liguria - a Milano avrebbe colpito altre quattro volte, anche se ancora non ufficialmente indagato.

Lo rivela Gianni Santucci sulle pagine del Corriere della Sera. Gli investigatori della squadra mobile, guidati da Lorenzo Bucossi e coordinati dal pm Gianluca Prisco, che lo hanno individuato poche ore dopo la violenza, grazie a un dettaglio: il suo tutore alla gamba. Guardando i fotogrammi delle telecamere a circuito chiuso della zona avevano scoperto che era uscito dalla stazione della metropolitana di Segesta. Incrociando i dati erano riusciti a risalire al numero della tessera Atm. Successivamente centocinquanta agenti avevano battuto palmo a palmo la zona e il 38enne, probabilmente capendo di essere alle strette, si era costituito in Procura.

Bucossi aveva sottolineato: "È un criminale seriale e in queste ore siamo al lavoro per ricostruire i suoi movimenti e capire se abbia usato violenza anche a altre donne".

Le 4 violenze sessuali

Le nuove violenze che potrebbero essere imputate a Bianchi sono quattro. In un caso una ragazzina sarebbe riuscita a scappare e attaccarsi al campanello di una porta sul pianerottolo. Le altre sono state seguite, avvicinate e molestate. Gli episodi sono avvenuti a Milano, da inizio 2016 al momento dell’arresto.
 

Chi è Edgar Bianchi: "Il maniaco dell'ascensore"

Un viso d’angelo che ha terrorizzato Genova per due anni: Edgar Bianchi, ai tempi del primo arresto 28 anni, lavorava come barista ed era residente al Cep, in un caseggiato di via Martiri del Turchino. Tra il 2004 e il 2006 ha aggredito e violentato 24 studentesse delle scuole medie, cui si aggiunge anche una 17enne che lui stesso aveva ammesso di avere scambiato per una ragazzina più giovane. 

Ad attirarlo proprio la corporatura delle sue vittime, magre e delicate, e dunque più facili da sottomettere durante la violenza: le seguiva negli androni dei palazzi, aspettava che entrassero in ascensore e poi le bloccava all’interno costringendole a rapporti sessuali sotto minaccia. Proprio il modus operandi gli era valso il soprannome di "maniaco dell'ascensore".

A incastrare Bianchi, e a mettere fine alle violenze, era stato un test del dna: sulla base dell'identikit realizzato grazie alle testimonianze delle giovanissime vittime, gli agenti della Questura di Genova erano riusciti a risalire a lui, confrontando la sua saliva con il materiale organico trovato sulle scene del crimine. La corrispondenza aveva fatto scattare l'arresto, nel settembre del 2006.

Bianchi, che non ha mai negato le aggressioni, era stato condannato in primo grado a 14 anni e 8 mesi di reclusione con le accuse di violenza sessuale, tentata violenza sessuale, lesioni e atti osceni in luogo pubblico. In appello la condanna era stata ridotta a 12 anni. È tornato in libertà a fine 2014, dopo 8 anni di carcere.

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