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Cronaca

Badante trovata uccisa nel Po: a Milano condannato all'ergastolo l'ex compagno

L'uomo, già assessore di un Comune del Pavese, rispondeva di omicidio volontario

Ergastolo per omicidio volontario: questa la decisione della Corte d'Assise di Milano per il 64enne Franco Vignati, a processo per l'omicidio della sua ex compagna (ed ex assistente familiare) Lavdije Kruja, albanese 40enne trovata uccisa l'8 giugno 2016 nel fiume Po nei pressi di Monticelli (Piacenza). La Corte ha però escluso l'aggravante dei futili motivi.

L'uomo, già assessore leghista a Chignolo Po (Pavia), secondo l'accusa uccise la donna che, qualche giorno prima, aveva deciso di troncare la relazione sentimentale. Lavdijie aveva due figli, entrambi minori nel 2016: l'ex marito al processo si è costituito parte civile proprio in nome e per conto dei ragazzi, per i quali la Corte d'Assise ha stabilito una provvisionale di risarcimento di 200 mila euro ciascuno, mentre è stato stabilito un risarcimento di 50 mila euro per le sorelle e di poco inferiore per i fratelli.

La ricostruzione parla di un appuntamento-esca con cui Vignati avrebbe attirato la donna con la promessa di proporle un nuovo lavoro, presentandosi con una pistola calibro 7.62 (regolarmente detenuta) e uccidendola con un colpo alla nuca, per poi abbandonare il cadavere nel fiume.

L'arresto di Vignati risale al mese di febbraio del 2018. L'inchiesta per omicidio è stata condotta dalla pm Emma Vittorio della procura di Lodi, città che però non è sede di Corte d'Assise (la corte chiamata a giudicare i reati più gravi). Dopo la condanna, l'avvocato Francesca Cappelli, difensore di Vignati, ha annunciato il ricorso in Appello affermando che il processo "è nato indiziario ed è rimasto indiziario" e aggiungendo che "sono rimaste tante domande senza risposta", citando i tempi dell'omicidio e altri dettagli.

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