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Seveso, il governo dice sì alle vasche di laminazione

La promessa di D'Angelis: quella di Senago in tempo per l'Expo, e per le altre il governo troverà 80 milioni

Le quattro nuove vasche di laminazione che serviranno a prevenire le "piene" del fiume Seveso si faranno. E' andato bene l'incontro tra Viviana Beccalossi (assessore regionale al territorio) ed Erasmo D'Angelis (responsabile dell'ufficio governativo sul dissesto idrogeologico), che si è tenuto a Milano lunedì 14 luglio, a quasi una settimana dall'ultima esondazione che ha provocato danni per milioni di euro e che si è estesa, oltre che a Niguarda, anche all'Isola.

La regione chiederà al governo di inserire almeno la vasca di Senago (le altre saranno realizzate a Paderno, Lentate sul Seveso e Varedo) tra le opere necessarie per proteggere il sito di Expo 2015, sperando così che venga realizzata al più presto.

Costa 110 milioni di euro il progetto complessivo delle quattro vasche, di cui 30 quella di Senago. E gli altri 80 milioni dovrebbero arrivare dallo stato. Su questo punto, D'Angelis è stato possibilista: è possibile che saranno reperiti da un fondo nazionale contro il rischio idrogeologico, che non è stato ancora creato.

Da superare la strenua opposizione dell'amministrazione comunale di Senago, che da sempre si è espressa contro la vasca di laminazione nel suo territorio. "Convocheremo il sindaco a Roma per convincerlo, basta ritardi", avrebbe dichiarato D'Angelis.

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