Ex magistrato in carcere: accusato di prostituzione minorile con ragazzi
L'uomo nega la prostituzione e afferma di avere sempre chiesto i documenti di identità
Un ex magistrato lombardo è in carcere da ottobre con un'accusa pesantissima: prostituzione minorile. Tutto è partito con un banale controllo delle forze dell'ordine presso la stazione Termini di Roma: gli agenti controllano un 16enne rom e, nel telefono, trovano anche il numero di cellulare dell'ex toga, ormai in pensione. Scatta l'indagine, finché l'uomo e il 16enne non vengono "pescati" in una camera d'albergo, pronti a fare sesso. Con loro anche un 20enne, zio del ragazzino.
Il 20enne dichiara di procurare ragazzi a pagamento al magistrato in pensione. Che, ovviamente, nega: ammette soltanto di essere attratto dai ragazzi (il che, per la legge italiana, non è reato se si tratta di consenzienti sopra i 14 anni e non a pagamento, altrimenti occorre avere 18 anni), e di fare ogni tanto qualche regalo, ma anche di pretendere sempre un documento di identità che attesti la maggiore età. Ma, riferisce il Corriere, sarebbero sei i minorenni con cui avrebbe avuto rapporti. In sua difesa, l'ex magistrato reclama che gli sono stati forniti documenti falsi.
Il gip Cristina Di Censo convalida però l'arresto. L'indagine va avanti.