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Expo 2015 Porta Ticinese / Viale Gorizia

Una campana per Expo: la storia della fonderia più famosa al mondo

La campana speciale verrà 'inaugurata' alla Darsena sabato 26 settembre

Ben 850 Kg di bronzo purissimo per 1 metro e 12 cm di diametro, figlio dell’arte dei Fratelli Armando e Pasquale Marinelli che, con un prezioso e raffinato castello in metallo, verrà installata, benedetta e inaugurata a partire dalle ore 16.00 di sabato 26 settembre lungo la Darsena, in zona Navigli.

La grande campana reca su di sé impressi, oltre al logo di Expo, le immagini dei due più importanti dipinti custoditi a Milano: “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci e “La canestra di frutta” del Caravaggio. Completano le decorazioni gli stemmi del Comune di Milano, di Agnone (cittadina sede della Fonderia), della Regione Molise, con in più l’immagine di San Francesco Caracciolo, Patrono dei Cuochi D’Italia morto proprio ad Agnone.

"Già nel 1862 a quella che viene comunemente considerata la Prima Edizione di Expo, tenutasi a Londra, la famiglia Marinelli esponeva un maestoso e imponente carillon di campane suonato a tastiera per il quale la celebre Fonderia di Campane fu insignita di un encomio e una Medaglia D’Oro da re Vittorio Emanuele II", spiega Maurizio Lorys Scandurra, giornalista e 'campanologo'. La famiglia Marinelli ha fama d'essere la più antica dinastia italiana sulla fusione delle campane. 

"Ma la storia della Famiglia Marinelli è legata in particolar modo al Novecento", riprende il filo Scandurra: "Ed è una storia di beati e di santi. Nel 1923 la Fonderia Marinelli realizzò il grandioso concerto di otto campane per il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, commissionate dal fondatore e benefattore Bartolo Longo, in seguito elevato agli onori degli altari con il titolo di Beato nel 1980 proprio da Papa Giovanni Paolo II. Nel 1924, per via di quell’azione, che aveva portato la Famiglia Marinelli a costruire ex novo sul posto - con tanta fatica e altrettanti sacrifici - una fonderia temporanea per la realizzazione di quelle monumentali campane, lavoro che durò ben sei anni, Papa Pio XI la insignì del titolo e dello stemma di “Pontificia” Fonderia di Campane: unica al mondo a potersene fregiare".

E tra le mille curiosità legate alla fonderia Marinelli, quella che riguarda Giulio Andreotti: "Pochi sanno che è stato un eccezionale collezionista di campane", spiega Scandurra ricordando la visita dell'ex presidente del consiglio della Democrazia Cristiana ad Agnone, nel 2000, dopo il Giubileo: "Andreotti decise di regalare al Museo della Campana una copia rarissima del 'De Tintinnabulis', il più antico trattato sull'arte fusoria delle campane esistente, del 1664". 

Tra le particolari campane realizzate recentemente dalla fonderia, ricordiamo la campana della Perestrojka, quella del Concilio Vaticano II, quella dell'Anno Santo 1975.

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