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Giovedì, 25 Aprile 2024
Expo 2015

Dopo Expo, Maroni contro Renzi: «Vuole scardinare il modello lombardo»

Sotto accusa l'idea di coinvolgere tre istituti (di Genova, Torino e Trento) per il polo della ricerca e dell'innovazione nelle aree di Expo 2015

Sul dopo Expo, Roberto Maroni mette le mani avanti. Il presidente della regione Lombardia esprime malcontento per le idee - circolate nei giorni scorsi - di Matteo Renzi, presidente del consiglio. Se è ormai acclarato che l'area di Expo 2015 sarà utilizzata per un polo universitario e per la ricerca scientifica, è sul chi verrà coinvolto che iniziano a battersi i politici. Maroni è soprattutto preoccupato dalla parola "interregionale", che fa presagire un'iniziativa "calata" dall'alto e non costruita nel territorio.

«In Lombardia abbiamo tutti gli enti che possono realizzare questo progetto e devono essere coinvolti, altrimenti non mi va bene», ha spiegato Maroni, sottolineando che il governo non è proprietario delle aree e tornando a suggerire una "cabina di regia" per i rettori di Politecnico e Statale.

Il piano di Renzi, secondo alcune anticipazioni giornalistiche, affida la guida del polo dell'innovazione e della ricerca all'istituto italiano di tecnologia di Genova, all'Institute for international interchange di Torino e all'Edmund Mach Foundation di Trento. Del resto l'istituto genovese, guidato dal fisico Roberto Cingolani, che dovrebbe essere il "capofila" del piano, conta ben due sedi anche a Milano ed è un istituto statale. La preoccupazione di Maroni («si rischia di scardinare il modello lombardo») è sul piatto. 

Molto più diplomatico Gianluca Vago, rettore della Statale, che ha promosso l'idea del governo e conferma: «Non ne farei una questione di chi guida. Sono contento che ci sia condivisione su quella che è stata un po' la nostra idea, cioè ricerca e formazione». Per Vago, infatti, «non è nemmeno pensabile un solo attore-gestore, che sia Milano, Genova o Torino». E sostiene che l'idea orignale da lui promossa non viene modificata: «Non ho in mente un progetto della Statale ma un progetto del sistema della ricerca milanese, lombardo e se possibile nazionale».

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