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Expo 2015

Expo: Vigilanza sui flussi finanziari per garantire la legalità

Maroni ha dichiarato che all'Expo 2015 si dovrà monitorare ogni passaggio di denaro per evitare infiltrazioni mafiose. L'associazione Libera lancia l'allarme: "la politica non è attrezzata per affrontare questo rischio"

Si torna a parlare di Expo e delle possibili infiltrazioni della malavita organizzata sugli appetibili interessi del progetto del 2015. Intanto, dalla Regione, fanno sapere che Fondazione Fiera sarebbe anche interessata alla vendita dei terreni. La proposta dell'acquisto delle aree da parte di una nuova società era stata lanciata dal presidente della Lombardia Roberto Formigoni durante una riunione lo scorso 20 aprile.

Non si placano le preoccupazioni sullo spettro della contaminazione mafiosa. Il ministro degli Interni, Roberto Maroni, ieri, da Udine, ha dichiarato: "E' necessario accendere i riflettori sull'Expo di Milano 2015 per vigilare sia sulla tracciabilità dei flussi finanziari, sia sull'elenco delle aziende, che devono appartenere a una white list". Intervenendo a un incontro sulla sicurezza degli Enti locali, Maroni ha affermato che "ogni euro dovrà venir seguito nei suoi passaggi di mano in mano, in quanto la sua tracciabilità vuol dire garanzia di far bene - ha concluso - contro la criminalità organizzata".

Rincara la dose l'associazione Libera: "Il mondo della politica e delle istituzioni non è, in questo momento, attrezzato ad affrontare con strumenti adeguati il rischio di infiltrazioni mafiose o della criminalità organizzata negli appalti dell'Expo di Milano 2015". Lo ha dichiarato Lorenzo Frigerio, responsabile per la Lombardia del movimento per la legalità, intervenuto alla presentazione del focus lombardo del report 2010 sulle Ecomafie realizzato da Legambiente.

"L'allarme in vista dell'Expo - ha sostenuto Frigerio - è l'allarme che dovremmo avere ogni giorno. I signori dei traffici sono qui da 50 anni e l'Expo è uno dei tanti affari che faranno. Da questo punto di vista non c'é un grado di maggiore o minore allarme". Il problema, secondo il responsabile lombardo di Libera, è un altro: "Dispiace vedere che in questo momento il mondo della politica e delle istituzioni non è attrezzato. Ancora oggi leggiamo di questo profondo ritardo che c'é nell'approntare gli strumenti e nell'avviare i piani che riguardano gli insediamenti dell'Expo. Intanto, però, i criminali gli affari li fanno". Nel ribadire che"il problema dell'ecomafia non esiste solo al Sud, come siamo abituati a pensare, ma coinvolge pesantemente anche la nostra regione", Frigerio invoca 'due 'armì nella lotta all'illegalità ambientale: "dare strumenti maggiori alle forze dell'ordine - conclude - e rifiutare stereotipi che vedono l'assenza delle mafie nella nostra regione".

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