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Expo 2015

Il padiglione del Nepal apre ufficialmente al pubblico

Terminati i lavori al padiglione nepalese, rimasto per mesi incompleto dopo il terribile terremoto del 25 aprile che è costato la vita a oltre 7.000 persone

E per ultimo arriva il padiglione del Nepal. Dopo le polemiche relative ai ritardi dei lavori all’inaugurazione di Expo, i visitatori potranno tirare un sospiro di sollievo alla notizia della fine dei lavori degli spazi in Expo del Nepal, rallentati dal terremoto dello scorso 25 aprile e che sanciscono il completamento di tutti i padiglioni di Expo.

Ora il padiglione, che si trova all’inizio del Decumano tra la riproduzione della Madonnina del Duomo a grandezza naturale e il padiglione del Sudan, è completo e se fino a lunedì la visita dello spazio necessitava di un pizzico di immaginazione dei visitatori, adesso la pagoda dorata nepalese che richiama la forma del mandala, in cui figure geometriche compongono un ideale cerchio della vita, ha tutte le carte in regola per farsi spazio tra i padiglioni più graditi dai visitatori con i suoi spazi intrisi di cultura tradizionale: un'atmosfera che ricorda gli antichi insediamenti delle valli di Kathmandu, con porticati e templi caratterizzati da colonne intagliate a mano e le preghiere colorate che circondano la struttura.

Il padiglione è stato aperto interamente al pubblico lunedì sera e ieri a pranzo i primi clienti hanno avuto lo storico onore di assaporare piatti tipici a base di riso, verdure, pollo e tante spezie.

Prima del suo completamento il padiglione era meta di tanti per solidarietà e fiducia, per la bandiera a mezz’asta. Gli operai nepalesi, supportati da colleghi italiani e internazionali, hanno reso reale il progetto dell’Implementing Expert Group, lo stesso gruppo di architetti che si era occupato degli spazi nepalesi anche per Expo 1988, 1990, 2000 e 2010.

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