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Martedì, 16 Aprile 2024
Expo 2015

Il primo consiglio di Prodi: "Si faccia un centro permanente sull'acqua"

Il Corriere rivela il contenuto della conversazione tra Prodi, Tabacci e Pisapia: il Professore avrebbe suggerito di fare a Milano un centro permanente di studio sui problemi legati alle risorse idriche. Boeri entusiasta

Stefano Boeri è davvero entusiasta del nuovo acquisto di Milano: "Romano Prodi - ha commentato a caldo - ha dato una bellissima idea. Un consiglio eccezionale". Tanto entusiasmo per cosa? Per il consiglio che, stando al Corriere, il Professore avrebbe dato l'altro giorno a Pisapia e Tabacci riguardo a Expo 2015.

E di che si tratta? "Realizzare - si legge sul Corriere - un centro internazionale che si occupi del tema dell'acqua, con l'obiettivo di perseguire un obiettivo di pace e sviluppo importante per il futuro". Prodi non è un ingenuo, e infatti ha ragione. Il tema dell'acqua è centrale per il pianeta, non solo perché tante popolazioni non hanno accesso all'elemento fondamentale di  nutrizione, ma anche perché, come lui stesso ricorda, in alcune parti della Terra sono cominciati conflitti generati dal possesso di acqua: Egitto, Sudan, Etiopia. Ma anche - riferisce il Corriere citando Prodi - "i tirchi che costruiscono dighe sul Tigri e l'Eufrate, portando la Mesopotamia a scomparire".

La gestione planetaria dell'acqua è cosa seria: coinvolge la tecnologia, l'agricoltura, l'economia di Paesi che sull'agricoltura ancora fondano gran parte del loro Pil, e infine aspetti giuridici internazionali. Una specie di centro mondiale (di studio e forse di governance) potrebbe davvero essere una buona idea.

Non si pensi nemmeno che pecchi d'originalità. In realtà non ci aveva pensato ancora nessuno, per lo meno non in questi precisi termini. Che infatti l'acqua sia un tema ciclico per la città di Milano, è vero: ma finora gli interventi sull'argomento si erano limitati al "sogno" di riaprire le vie d'acqua. Un sogno, per l'appunto, perché vediamo molto complesso riaprirle sul serio: per i costi e perché ormai la "circle line" del Naviglio (la Cerchia dei Navigli, intandiamo) non sarebbe utile se non a un paesaggio urbano nuovo per la maggior parte dei milanesi (e dei turisti), dato che venne interrata sotto il fascismo.

L'altra idea (simile a quella di Prodi) che circola da sempre sull'eredità di Expo è quella di un centro permanente, ma non sull'acqua bensì, in generale, sullo sviluppo sostenibile: Letizia Moratti avrebbe voluto fare di Milano uno snodo di scambio di conoscenze ed esperienze e di formazione e ricerca in un campo però sterminato, come è appunto quello dello sviluppo sostenibile. Forse è migliore, perché più "canalizzata" (se ci si perdona il gioco di parole) e quindi più attuabile, l'idea minimal di Prodi rispetto a quella più generica della Moratti.

L'assessore Boeri ha chiosato che "questa idea di Romano Prodi è preziosissima e da non perdere". Adesso non resta che vedere come verrà realizzata, perché un centro del genere presenta comunque alcune difficoltà. Prima tra tutte, deve essere realmente un centro mondiale: il che si traduce nella disponibilità del resto del mondo a venire a Milano a discuterne regolarmente.

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