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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Processo Expo, chiesta una condanna a un anno e un mese per il sindaco di Milano Sala

Il primo cittadino di Milano è imputato nel processo insieme al manager Angelo Paris

Una condanna di un anno e un mese. È la richiesta avanzata dal pg di Milano Massimo Gaballo per il sindaco Giuseppe Sala, in qualità di Ad di Expo, imputato di falso materiale e ideologico per la retrodatazione dell'atto di nomina di una commissione di gara di un appalto Expo.

La richiesta è stata formulata durante la requisitoria di lunedì 13 maggio. Secondo quanto emerso l'attuale sindaco di Milano, quando era amminisstratore delegato e commissario unico di Expo, avrebbe retrodatato due verbali della società in concorso con il manager Angelo Paris, per il quale è stata richiesta la stessa condanna. Secondo l'accusa gli imputati avrebbero retrodatato di 13 giorni i due verbali relativi alla commissione aggiudicatarie della gara sulla "piastra" per non dover rifare la gara da capo e mettere a rischio l'inaugurazione dell'esposizione universale. 

Durante la requisitoria Gaballo ha evidenziato: "Sala non è credibile quando cerca di minimizzare il problema che invece era grave, perché poteva pregiudicare la realizzazione dell'evento". Non solo, il pg — che ha chiesto il riconoscimento delle circostanze generiche equivalenti alle aggravanti — ha dichiarato: "E' provata al di là di ogni ragionevole dubbio - ha affermato il magistrato - la decisione di retrodatare gli atti per rendere sanabile la procedura di gara".

Dal canto suo Sala, durante l'interrogatorio in aula, aveva sostenuto di non avere mai avuto la consapevolezza della retrodatazione dei verbali, consapevolezza che sarebbe emersa una volta indagato. Inoltre l'ex numero uno di Expo aveva evidenziato che il suo agire era stato dettato dalla volontà di non perdere tempo, visto lo stato dei lavori in vista del maxi evento.

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