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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Riproduceva banconote perfette, arrestato il re dei falsari

Gli agenti di polizia si sono complimentati con lui prima di arrestarlo. Salvatore N. nel suo laboratorio aveva tutto il necessario per riprodurre ogni tipo di banconota e lo faceva alla perfezione

“Complimenti, lei ha fatto un ottimo lavoro”. Più o meno è stata questa la prima esclamazione degli agenti di polizia che hanno arrestato Salvatore N., che a quanto pare è un abilissimo falsario anche per gli esperti della scientifica che hanno visionato le sue banconote false.

Oltre a diversi pezzi da 50 euro completi e ad altri in fase di lavorazione, dal suo laboratorio, situato a Certosa di Pavia, sono stati sequestrati computer, stampanti, scanner, lastre, matrici, pellicole in acetato, inchiostri rarissimi. Tutto il materiale utile per la riproduzione della cartamoneta. Un investimento di 20 mila euro.
L'uomo, 57enne di origini siciliane, già noto alle forze di polizia per precedenti specifici, è stato individuato grazie ad una segnalazione. Così, dopo diversi appostamenti degli agenti del commissariato Garibaldi-Venezia di Milano, è stato colto in flagranza di reato nel suo magazzino, lunedì 22 ottobre, anche se la notizia è stato comunicata solo una settimana dopo. Inizialmente gli investigatori sospettavano ci potessero essere anche delle armi ma il falsario aveva solo i suoi “giocattoli”.
 
Da vero artigiano, al momento dell'arresto, Salvatore, si lamentava con gli uomini in divisa sostenendo che i suoi capolavori non erano perfetti e che ancora aveva molto margine di miglioramento. Una modestia immotivata anche per gli agenti, che solo grazie ad un microscopio sono riusciti a cogliere le differenze tra le sue banconote e quelle emesse dalla Zecca di Stato.
Grazie agli inchiostri acquistati dall'estero e alla stampante ad alta definizione – da 5mila euro – il colore che dava alle carte era identico a quello autentico. Inoltre, con delle pellicole in acetato e un materiale di plastica riproduceva quasi perfettamente la filigrana delle sue banconote. Per finire, con uno stampo, costruito da lui artigianalmente, inseriva un ologramma del tutto verosimile. Poteva stampare qualunque banconota e qualsiasi quantità. Per questa ragione aveva creato diversi seriali. La polizia ne ha rinvenuti alcuni ancora salvati nel suo pc. 
Gli investigatori adesso indagano per comprendere da quanto tempo il falsario avesse aperto la sua “zecca” casalinga e quanto denaro sia stato messo in circolazione. Nell'abitazione dell'uomo sono state trovate anche alcune pellicole utili per falsificare documenti di qualsiasi tipo e 9mila euro che la scientifica sta studiando per capirne l'autenticità. Un'altra conferma che quello del falsario era prorprio un lavoretto “doc”.

 

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