rotate-mobile
Cronaca Gaggiano / Via Milano

Fu accusato ingiustamente dell'attentato a Tunisi. Lui e famiglia senza lavoro

L'appello di Fatima, la mamma di Touil, al "Giorno", per evitare lo sfratto da casa

Vi ricordate il giovane arrestato a Gaggiano su mandato di cattura internazionale, con la pesantissima accusa - dagli investigatori tunisini - di avere preso parte all'attentato al museo del Bardo? Come è noto, i giudici milanesi hanno poi negato l'estradizione e hanno anche deciso che non venisse espulso. Sommarie indagini italiane avevano appurato che il ragazzo era - con ogni probabilità - in Italia nei giorni dell'attentato, anche perché in quella settimana è risultato presente alla scuola d'italiano che frequentava a Trezzano sul Naviglio.

Un tragico scambio di persona, dovuto molto probabilmente al fatto che il giovane - che era giunto in Italia con un barcone approdato in Sicilia per raggiungere sua madre e la sua famiglia a Gaggiano - aveva dovuto vendere il passaporto prima di imbarcarsi. E' possibile insomma che qualcuno - legato sia al terrorismo sia alla tratta - abbia utilizzato il suo passaporto in Tunisia.

I guai non sono però finiti per Touil e la sua famiglia. Si viene infatti a sapere che rischiano lo sfratto dall'appartamento di Gaggiano, dove nel frattempo è arrivato anche il padre. La situazione è pesante, perché Touil patisce ancora il carcere (in isolamento) e il calvario della situazione in cui si è venuto a trovare da innocente. La madre nel frattempo è anche rimasta senza lavoro. Ed è proprio lei a chiedere, attraverso il Giorno, un aiuto per sé e la propria famiglia.

Un lavoro per almeno uno dei componenti del nucleo familiare: questo è ciò che chiede Fatima, la mamma di Touil. Un lavoro di qualunque genere. «Siamo disposti a tutto perché vogliamo pagare la casa e gli affitti», afferma. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fu accusato ingiustamente dell'attentato a Tunisi. Lui e famiglia senza lavoro

MilanoToday è in caricamento