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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Corruzione e farmaci, anche la moglie di Fanelli indagata: è primario a Milano

E' la moglie di Guido Fanelli, ai domiciliari, considerato l'artefice del sistema di corruzione

Sperimentazioni illegali di farmaci e tangenti dalle case farmaceutiche. E' il business illecito scoperchiato dai Nas di Parma con l'operazione "Pasimafi", che ha portato all'arresto di 19 persone, mentre 75 sono indagate e 17 sono le case farmaceutiche sotto la lente d'ingrandimento.

Al centro di tutto Guido Fanelli, primario sessantaduenne di Anestesia, Rianimazione e Terapia dell'ospedale universitario di Parma, ma soprattutto "luminare" internazionale di Terapia del dolore, "padre" della Legge 38/2010 con cui il dolore cronico è stato sancito come malattia meritevole di cura. Fanelli è stato arrestato e si trova ai domiciliari.

Coinvolti anche i familiari, tra cui la moglie, che lavora alla Multimedica di Sesto San Giovanni e, secondo alcune fonti, è anche primario all'Auxologico di Milano: si tratta di Fiorella Nobili. Per l'accusa sarebbe stata la "referente" sul territorio lombardo. E poi anche i figli Roberto (titolare della società Crag Up, una di quelle costituite per ripulire il denaro) e Andrea (che si sarebbe occupato di redigere lavori scientifici richiesti dalle case farmaceutiche).

Il sistema corruttivo sarebbe iniziato con il contatto di un informatore scientifico della svedese Alteco Medical Ab, che avrebbe proposto a Fanelli di promuovere un filtro per un dispositivo medico in cambio di soldi. E Fanelli avrebbe accettato, avviando una spirale di tangenti che sarebbe suffragata anche da alcune intercettazioni («prendo soldi dall'uno e dall'altro, sono bravo a tenere il piede in quattro o cinque scarpe. Ho il centro hub del dolore più grosso d'Italia, posso spostare milioni di euro»). 

Il denaro veniva poi ripulito attraverso diverse società, a cui sarebbero riconducibili le proprietà di auto di lusso, appartamenti, uno yacht i cui costi di manutenzione sarebero pagati da una casa farmaceutica. Emblematico lo scambio di battute, intercettato: l'azienda avrebbe voluto il logo sulla barca, ma il medico avrebbe risposto che, allora, lui desiderava le sue iniziali sul conto corrente dell'azienda stessa.

Per il momento sono stati sequestrati 470 mila euro, ma il giro di denaro potrebbe essere molto più ampio. L'operazione è stata effettuata la mattina dell'8 maggio in diverse regioni italiane: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Lazio, con il coinvolgimento di circa 200 carabinieri. Tra gli indagati, diversi manager e informatori scientifici delle case farmaceutiche.

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