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Cronaca

Picchia la madre e la costringe a 'vivere' nel cortile: "La figlia le lanciava cibo dal balcone"

La figlia è stata arrestata dalla polizia locale con l'accusa di maltrattamenti in famiglia

Maltrattava l'anziana madre da tempo, picchiandola e costringendola a punizioni crudeli. Per questo motivo è stata arresta una donna di cinquantanove anni. 

Il quadro emerso dalle indagini della polizia locale è terrificante. La figlia, con problemi di alcolismo, che da alcuni anni aveva accolto in casa sua la mamma di ottantasette anni ma che, forse infastidita da una malattia senile della donna, spesso la costringeva a stare giornate intere nel cortile del condominio, anche nelle giornate più fredde.

A raccontare la storia è Gianni Santucci sulle pagine del Corriere della Sera. «Circa un anno e mezzo fa - ha detto un abitante dello stabile agli investigatori coordinati dal comandante Antonio Barbato e dal funzionario Luca Zenobio - mentre facevo rientro presso la mia abitazione, vedevo la signora seduta sui gradini, e le chiedevo come mai si trovasse lì; mi rispondeva di aver litigato con la figlia, la quale dopo la discussione l'aveva "buttata" fuori di casa». Poi, «qualche settimana dopo, rientrando verso mezzanotte, vedevo la signora seduta su una sedia nell'androne, infreddolita e molto impaurita; piangendo e tremando mi chiedeva aiuto e mi riferiva di aver litigato con la figlia, dalla quale era stata picchiata e "buttata" fuori». 

Una scena che nel palazzo era di routine. Oltre le urla e gli insulti della figlia contro la madre, che si propogavano in tutto il condominio durante le loro liti. Tante volte le forze dell'ordine sono state chiamate. Il caso è stato approfondito dagli investigatori dell'Unità tutela donne e minori della polizia locale, che hanno anche installato una 'cimice' che ha confermato le violenze.

Dalle testimonianze raccolte si legge che spesso «La signora trascorreva l'intera giornata seduta in cortile poiché la figlia al mattino, subito dopo il risveglio, la costringeva ad uscire dall'appartamento chiudendo la porta a chiave e impedendole di rientrare anche solo per bere un sorso d'acqua. Non le permetteva di rientrare neanche all'ora di pranzo e verso le 15 le lanciava dalla finestra una confezione di crackers o una merendina. Io e altri condomini quando la vedevamo in cortile le offrivamo riparo e qualcosa da bere e da mangiare. In diverse occasioni vedevo sul volto della signora la presenza di ecchimosi, escoriazioni e graffi».

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