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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Formigoni, i giudici sospendono la decisione sui domiciliari

La Corte d'Appello si è presa qualche giorno di tempo. I legali di Formigoni pronti a chiedere l'incostituzionalità della "spazzacorrotti"

Non si sa ancora se Roberto Formigoni, ex governatore della Lombardia, trascorrerà in carcere o ai domiciliari la detenzione per 5 anni e 10 mesi che gli è stata inflitta nel mese di febbraio per il caso Maugeri. Mercoledì 27 marzo i giudici della Corte d'Appello di Milano hanno deciso di prendersi qualche giorno per decidere in merito alla richiesta dei difensori del politico.

Formigoni, prima notte in carcere

Tutto ruota intorno alla legge cosiddetta "spazzacorrotti", che ha esteso anche agli ultra 70enni, condannati per corruzione, il carcere come luogo detentivo, mentre normalmente l'ultra 70enne sconta la pena ai domiciliari. I difensori di Formigoni, Mario Brusa e Luigi Stortoni, ritengono però che la legge (introdotta nel 2018 dal governo Lega-5 Stelle) non possa essere applicata in modo retroattivo.

L'articolo 25 della Costituzione, in particolare, secondo i legali di Formigoni sarebbe "centrale" in questo caso. «Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso», recita il testo. Ma la procura generale, con Antonio Lamanna, interpreta diversamente l'assunto costituzionale, che non riguarderebbe le modalità con cui viene eseguita la pena. Ma solo se il fatto costituiva reato nel momento in cui veniva commesso.

Su questa battaglia interpretativa si giocherà la decisione dei giudici d'Appello. In subordine alla richiesta della detenzione domiciliare, i legali di Formigoni hanno chiesto ai giudici che la legge "spazzacorrotti" venga esaminata dalla Corte Costituzionale.

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