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Cronaca

Frecciarossa deragliato, gli operai al lavoro poco prima si difendono. Forse presto altri indagati

Sentiti a lungo i cinque manutentori. Sotto esame le loro conversazioni con la centrale di Bologna

SI allargherà l'inchiesta sul disastro ferroviario del Frecciarossa Milano-Salerno con il deragliamento che, giovedì mattina, ha provocato la morte di due macchinisti, Maio Dicuonzo e Giuseppe Cicciù, residenti nel Milanese, e il ferimento di 31 persone tra equipaggio e passeggeri. I primi indagati (per omicidio colposo plurimo) sono cinque operai di Rete Ferroviaria Italiana che avevano lavorato su quei binari fino a circa un'ora prima dell'incidente. Ma l'ascolto delle registrazioni delle telefonate tra i cinque e la centrale operativa di Bologna potrebbe aumentare il numero degli indagati.

Frecciarossa deraglia sulla Milano-Bologna (B&V)

Intanto, i cinque operai ono stati tutti sentiti nella giornata di sabato e il loro interrogatorio si è protratto fino a notte fonda. Secondo i primi riscontri a cui lavorano gli investigatori, uno scambio sarebbe stato lasciato in una posizione errata, deviando la motrice del Frecciarossa su un binario di servizio. 

Gli operai hanno risposto alle domande presso gli uffici piacentini della Polizia Ferroviaria, e soprattutto hanno dichiarato di avere lasciato nella posizione corretta lo scambio. Gli investigatori lavoreranno ora anche sui tabulati e le registrazioni delle conversazioni tra la squadra di manutentori e la centrale operativa, il passaggio che potrebbe portare a nuovi indagati per il disastro.

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