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Cronaca

Frecciarossa deragliato, disastro sul treno partito da Milano: due morti e 31 persone ferite

È successo nella mattinata di giovedì 6 febbraio. Il treno era partito da Centrale alle 5.10

Disastro ferroviario nel Lodigiano, dove un Frecciarossa è deragliato nella mattinata di giovedì 6 febbraio, causando due morti e 31 feriti. Si tratta del treno 9595 partito dalla Stazione Centrale di Milano alle 5.10 e diretto a Salerno, dove sarebbe dovuto arrivare alle 11.27.

L'incidente è avvenuto tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano alle 5.35. In quel momento la motrice è uscita dai binari proseguendo la propria corsa senza controllo e la prima carrozza del convoglio si è ribaltata su un fianco.

Video | Le immagini girate da un passeggero a bordo

Frecciarossa deraglia sulla Milano-Bologna (B&V)

Due morti e 31 feriti 

Sul treno c'erano 28 passeggeri e cinque membri dell'equipaggio. Pesantissimo il bilancio. Due ferrovieri sono morti: si tratta di due uomini di 52 e 59 anni, Giuseppe Cicciù, residente a Cologno, e Mario Dicuonzo, che viveva a Pioltello, entrambi macchinisti. Entrambi sono stati sbalzati fuori dalla cabina di guida a causa dell'impatto.

Altre 31 persone sono rimaste ferite: quattro sono ricoverate in codice giallo - tra Lodi, Cremona e Pavia - e 27 in codice verde, tra gli ospedali di Lodi, Melegnano, Crema, Piacenza, Codogno, Rozzano e Castel San Giovanni. Le condizioni più gravi sono quelle di uno steward che era a bordo del treno e che si è rotto il femore.  

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La dinamica dell'incidente

Secondo quanto appreso, la motrice si sarebbe staccata dal resto del treno mentre viaggiava a poco meno di 300 chilometri orari, avrebbe urtato un carrello merci presente su un binario parallelo, avrebbe percorso altri 300 o 400 metri e si è schiantata contro un casotto Trenitalia. La carrozza 1 invece si è ribaltata. 

Sulla prima carrozza c'era un solo passeggero, due nella seconda e uno sulla terza, ha spiegato in mattinata il prefetto di Lodi, Marcello Cardona. Lui stesso ha detto: "Poteva essere una carneficina. La manutenzione viene fatta costantemente, associare una manutenzione all'evento tragico mi pare assolutamente prematuro - ha aggiunto -. C'è il magistrato sul posto e la Procura ha individuato i due tecnici per chiarire le dinamiche del gravissimo incidente. Tutto deve essere valutato, repertato e quindi non sono questioni che si dipanano dopo dieci minuti o dopo un'ora".

Frecciarossa deragliato - Foto Vvf

Fontana: "Lavori poco prima dell'incidente"

Secondo quanto trapelato sembra che lungo la linea dell'alta velocità tra Milano e Bologna, alcune ore prima dell'incidente, siano stati svolti lavori di manutenzione. Il fatto è stato reso noto dal governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha detto di averlo appreso dall'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti. Rfi, interpellata da MilanoToday, non ha confermato che sulla tratta siano stati effettuati lavori di manutenzione.

Gli accertamenti delle forze dell'ordine stanno ruotando attorno a uno scambio al chilometro 166,771, praticamente a circa 300 metri dal luogo della tragedia. Il meccanismo sarebbe stato trovato in una posizione diversa rispetto a quella in cui avrebbe dovuto essere. Nello specifico sembra che sia stato trovato aperto mentre pare avesse dovuto essere chiuso. Sul caso è al lavoro il nucleo della Polfer specializzato in disastri ferroviari insieme alla polizia scientifica.

Video: i pompieri a bordo del treno del disastro

Procuratore di Lodi: "Colpa dello scambio"

Le indagini si stanno concentrando sullo scambio oggetto dei lavori. Il fatto è stato confermato anche dal procuratore di Lodi Domenico Chiari che durante una conferenza stampa di giovedì pomeriggio ha dichiarato: "Il locomotore si è staccato a 300 all'ora e ha deragliato all'altezza di uno scambio posto in una posizione diversa da quella che doveva essere". 

"Stiamo verificando l'ipotesi di un errore umano legato a lavori di manutenzione", ha poi precisato il procuratore precisando che "l'ipotesi che possa trattarsi di un attentato è destituita di ogni fondamento" . Gli inquirenti hanno precisato che tutte le operazioni di manutenzione sono state certificate da documenti interni. Non solo: ogni mossa è stata registrata dalle scatole nere a bordo del treno che sono state recuperate nel corso della giornata. 

La procura di Lodi ha già aperto un fascicolo per disastro colposo, omicidio e lesioni colpose. Tutte le ipotesi di reato sono a carico di ignoti e per il momento non c'è nessuna persona iscritta nel registro degli indagati.

Come è fatto il Frecciarossa che è deragliato

Il Frecciarossa che è deragliato è sostanzialmente nuovo: secondo quanto riportato da Ferrovie.info si tratta di un Etr400 che è stato consegnato il 16 novembre 2015. Il treno è stato progettato e prodotto per Trenitalia dal consorzio AnsaldoBreda-Bombardier che in totale ha costruito 50 convogli con un'opzione per altri 14 in corso di realizzazione.

Il treno, composto da otto carrozze, è lungo 202 metri per una capienza massima di 457 posti a sedere (più due destinati a passeggeri a mobilità ridotta). La trazione viene erogata da otto carrelli motorizzati su 16, presenti sul primo, terzo, sesto e ottavo elemento (quattro carrozze con entrambi i carrelli motorizzati, e quattro rimorchiate).

"Due vittime del lavoro"

"Sono molto dispiaciuto per le due vittime, siamo tutti vicini alle famiglie. Stiamo accertando le cause", sono state le prime parole del presidente del consiglio Giuseppe Conte, dopo il disastro ferroviario. 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha invece espresso il suo cordoglio per i ferrovieri Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo, definendoli "due nuove vittime del lavoro", e si è augurato che si faccia presto luce sulla dinamica del grave incidente, per garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza nei trasporti.

"Profondo cordoglio per il decesso dei due colleghi macchinisti" è stato espresso anche dal gruppo Fs Italiane e da tutti i ferrovieri. "Il Gruppo Fs Italiane - si legge in una nota - è vicino ai familiari dei colleghi offrendo il massimo supporto a loro e a tutte le persone coinvolte nell’incidente di stamattina".

"Non si dovrebbe morire lavorando"

Particolarmente scosso anche il sindaco di Milano, Beppe Sala. "Il deragliamento del treno sulla linea Milano-Bologna, partito dalla nostra Stazione Centrale, ci colpisce profondamente. Prendere un treno per lavoro, per raggiungere i propri affetti in un'altra città o per un viaggio è una consuetudine che in tanti condividiamo, ma che oggi si è trasformata in tragedia. Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e quella della città di Milano alle famiglie dei due macchinisti, Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo, che in queste ore stanno vivendo momenti drammatici: non si dovrebbe mai morire facendo il proprio lavoro".

"La mia apprensione e il mio pensiero vanno anche ai numerosi feriti rimasti coinvolti, sperando con tutto il cuore che possano rimettersi il prima possibile. Auspico - ha concluso - che sia fatta completa chiarezza sulla dinamica dell'incidente, ma soprattutto che si intensifichino gli sforzi per evitare simili disastri".

"Pensavamo fosse finita"

"Ero nella carrozza con altre persone e a un certo punto abbiamo sentito un grosso rumore, il treno è deragliato e ci siamo trovati sottosopra". A parlare, a descrivere quei momenti di terrore, è Alex Nuvoli, un ragazzo di 28 anni che era sul Frecciarossa 9595 ed è rimasto lievemente ferito. 

"C'è stato un po' di panico, pensavamo che fosse finita, se ti ribalti con un treno a 300 km all'ora non pensi che rimani lì a parlare", ha continuato il giovane fuori dall'ospedale di Vizzolo, dove è stato medicato. 

"Abbiamo provato a rompere le porte - ha concluso parlando dei momenti immediatamente successivi allo schianto - e siamo riusciti a rompere un finestrino prendendolo a calci e a sgattaiolare insieme".

Circolazione dei treni interrotta e ritardi

Rfi in una nota ha comunicato che "tutti i treni, in entrambe le direzioni, sono stati instradati sulla linea convenzionale Milano-Piacenza con ritardi fino a 60 minuti".

Altri treni della linea alta velocità sono invece stati cancellati totalmente o in maniera parziale. Disagi anche per alcuni convogli regionali, deviati e riprogrammati.

Tutti i treni Trenitalia cancellati

Annunciato sciopero per venerdì 

Subito dopo il disastro ferroviario, tutte le sigle sindacali unite hanno annunciato uno sciopero di due ore come gesto di protesta e di solidarietà per i due colleghi morti.  

"In considerazione dell’estrema gravità dell’incidente e nel rispetto delle vite umane ci sarà uno sciopero di due ore di tutti i ferrovieri dipendenti da tutte le aziende di settore operanti sulla rete nazionale e locale a partire dalle 12", si legge in una nota di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Confsal, Ugl Taf e Orsa. 

"Come sempre - sottolineano i sindacalisti - la famiglia dei ferrovieri si stringe ed è solidale con i familiari delle vittime". Le organizzazioni sindacali, inoltre, hanno chiesto che sia fatta al più presto chiarezza sulla dinamica dell’accaduto perché tali drammatici episodi non abbiano a ripetersi. "Il sistema ferroviario in Lombardia ha visto raddoppiare la domanda di trasporto ferroviario in pochi anni sottoponendo il sistema ad uno stress superiore rispetto ad altre zone del paese. In attesa che gli organismi competenti accertino le responsabilità di quanto accaduto, le organizzazioni sindacali nazionali hanno richiesto un incontro urgente con le aziende di trasporto ferroviario coinvolte per avere notizie certe su quanto accaduto. Riteniamo che la ricerca delle responsabilità sia doverosa che competa all’autorità giudiziaria avviare indagini che consentano di chiarirle", hanno scritto in una nota.

Il disastro ferroviario di Pioltello

L'incidente riporta inevitabilmente alla mente il disastro ferroviario di Pioltello del 25 gennaio 2018, quando deragliò il treno regionale 10452 di Trenord in servizio tra Cremona e Milano Porta Garibaldi.

Nell'incidente rimasero uccise tre donne e ferite altre 46 persone. Quel giorno a uscire dai binari fu il treno dei pendolari: il 10452 in servizio tra Cremona e Porta Garibaldi, composto da sei vagoni, e carico di persone che andavano a lavoro. A perdere la vita erano state tre donne: Pierangela Tadini - cinquantuno anni, originaria di Caravaggio ma residente a Vanzago -, Giuseppina Pirri - trentanove anni, di Cernusco sul Naviglio - e Ida Maddalena Milanesi, chirurgo del Besta.  

Schianto tra treni: l'incidente a Inverigo

Non solo Pioltello. L'ultimo incidente ferroviario che ha coinvolto le linee ferroviarie lombarde si era verificato il 28 marzo 2019.

Due convogli Trenord si erano schiantati a Inverigo: il 1665 (Milano Cadorna 17.30 - Asso 18.59) e il treno 1670 (Asso 18.03 - Milano Cadorna 19.22). In quel caso, fortunatamente, non si erano registrate vittime.

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