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Cronaca Rozzano / Viale Don Angelo Lonni

Rozzano, corteo (illegale) di auto e moto per i funerali di un ragazzo morto: città bloccata

Così la città del Milanese ha detto addio al ventiquattrenne morto in un incidente d'auto

Una lunga scia, rumorosa, di macchine, scooter e moto. Una folla infinita, un fiume di persone, commosse e addolorate. Tanti ragazzi, molti della sua stessa età, con magliette e striscioni in suo onore. È stato un addio “particolare” quello che Rozzano ha riservato al suo Ruben, il ragazzo di ventiquattro anni morto dopo un incidente d'auto avvenuto il ventidue agosto scorso sulla “Statale dei Giovi”. 

Ruben si era ribaltato con la sua Smart ed era entrato in coma: un coma dal quale non si è mai più ripreso. Il suo cuore ha smesso di battere dopo dieci giorni proprio nell’ospedale della sua Rozzano, con i medici che non hanno potuto far altro che constatare il decesso. 

Per lui, invece, i suoi amici hanno fatto tanto altro. Il due settembre, giorno dei funerali, la zone della città che ha ospitato le esequie - tenutesi nella chiesa Sant'Angelo - è stata letteralmente paralizzata da un lungo corteo di auto e moto che ai testimoni - come raccontato a MilanoToday - ha ricordato scene di famosi film. 

IL VIDEO DEL FUNERALE DI RUBEN A ROZZANO

FOTO VIDEO FUNERALE ROZZANO-2

Il feretro, infatti, è stato accolto da una lunga schiera di macchine e da tanti giovanissimi in scooter senza casco o in tre a bordo. Altri hanno salutato Ruben con sgommate e “sgasate” e altri ancora hanno imprecato contro chi - in auto e senza sapere nulla - stava bloccando il corteo. 

Le scene sono state riprese da un residente a Rozzano - un uomo responsabile di un progetto di reinserimento e recupero di ex detenuti -, che sui social chiama affettuosamente Ruben “nipotino” e che si difende dalle accuse piovute da più parti dopo lo “spettacolare” funerale. Quel che è certo, come ammesso dallo stesso sindaco Barbara Agoliati, è che il corteo non era autorizzato e che - naturalmente - non è concesso andare in tre sullo scooter, senza casco. 

“A quanto mi risulta si è trattato di un corteo improvvisato per la grande partecipazione che c’è stata - ha ammesso il primo cittadino -. A quelli che continuano a sciacallare per fini politici dico solo che a forza di soffiare sul fuoco delle falsità e delle cattiverie, finiranno per far capire a tutti che non vogliono bene a Rozzano e ai rozzanesi. Non guardano in faccia a nessuno, nemmeno al dolore per i morti. Il mio pensiero più commosso, oggi, va alla mamma di Ruben. Non si meritava e non si merita i commenti e le polemiche che si sono scatenati ingiustamente”.

A farle eco è il segretario del Pd di Rozzano, Marco Macaluso: "Questa è anche Rozzano. Una città popolare, con la maggior parte di cittadini in quartieri popolari. Difficile lo so, ma piena di brave persone, di volontariato, di sociale, di fatiche, di operai e di ragazzi che crescono anche per stada". 

"Rozzano merita rispetto - la chiusura di Macaluso -. Così come i suoi ragazzi e come Ruben".

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