Funerali Franca Rame: in migliaia davanti al Piccolo Teatro
Dario Fo ringrazia tutti e canta "Bella ciao". Il figlio: "Dei coglioni hanno detto che era stata stuprata per la sua bellezza: la verità è che ci furono degli ufficiali dei carabinieri che brindarono"
Il premio Nobel Dario Fo (autore di uno struggente monologo breve come ultimo saluto) è arrivato la mattina di venerdì 31 maggio davanti al Piccolo Teatro di Milano e ha ringraziato i milanesi che si sono radunati per il corteo funebre per Franca Rame, sua moglie, attrice scomparsa a 84 anni. Poi ci si è spostati verso lo Strehler. Al passaggio del feretro, in tanti hanno salutato col pugno chiuso.
"Grazie a tutti, soprattutto alle donne in rosso", ha detto Fo mentre un'orchestra suonava 'Bella Ciao' e 'Addio Lugano Bella'. Tra i partecipanti anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, l'attivista della sinistra extraparlamentare Oreste Scalzone, il presidente del Consiglio Comunale di Milano Basilio Rizzo, il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e alcuni assessori della giunta.
Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, è arrivato al Piccolo. Ha salutato con calore Dario Fo, e ha portato con sè una rosa rossa.
Il corteo si è 'dipinto' immediatamente di rosso. Sono comparse diverse effigi di Che Guevara del "Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo.
Sullo stupro della madre, Jacopo Fo ha detto che "all'epoca c'erano servizi dello Stato deviati, ci furono ufficiali dei carabinieri che brindarono". "Qualche imbecille ha detto, parlando di quando mia madre fu rapita, una cosa relativa alla sua bellezza", ha aggiunto riferendosi, senza nominarlo, al servizio andato in onda sul Tg2.
"Mia madre rompeva i coglioni - ha proseguito -. Era intollerabile per i fascisti, per il potere che ci fosse una donna fra l'altro, che dicesse no a quell'orrore". Jacopo Fo ha voluto poi ringraziare tutte le persone che sono intervenute e hanno mandato messaggi d'amore.
