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Cronaca Porta Magenta / Via Mario Pagano

Salone del Mobile, affari d'oro per le ladre: metro prese d'assalto, 'batterie' da 30 sulla M1

Diciassette trovate senza documenti: portate in Questura. Una in manette, due denunciate

Alcune di loro avevano fatto quasi seicento chilometri, da Roma a Milano. Altre, invece, erano partite da Baranzate o dalle più vicine via Bolla e via Lorenteggio. E poi si erano ritrovate lì, tutte insieme e tutte organizzate, con uno scopo ben preciso. Il Salone del Mobile fa gola alle borseggiatrici, che dalle prime ore di mercoledì mattina hanno preso d'assalto - letteralmente - le stazioni metropolitane della linea rossa, proprio quella usata dai turisti per arrivare ai padiglioni di Rho Fiera. 

Il primo allarme alla Questura, stando a quanto appreso, è arrivato verso le 8, seguito in rapida successione da altre richieste d'intervento. Praticamente identici i racconti di pendolari e cittadini, che hanno più e più volte segnalato agli agenti la presenza di quaranta o cinquanta donne - tutte nomadi - tra le banchine e i treni della rossa in attesa di "obiettivi" da derubare. 

La rapina alla turista

E il primo colpo è avvenuto poco dopo, alle 9.10, proprio su un convoglio della M1. A farne le spese è stata una donna di trentasei anni, una cinese diretta al Salone, che era salita a bordo a Pagano insieme ad amiche e amici. 

Durante il viaggio, tre giovani si sono avvicinate a lei e hanno iniziato a spingerla mentre una della banda ha infilato le mani nella borsa e le ha preso il portafogli con all'interno mille euro in contanti. La vittima e i suoi compagni di viaggio si sono accorti del borseggio, tanto che sono stati loro stessi a reagire, riuscendo a fermare una delle ladre - quella con il portafogli - sulla banchina di Amendola.

Lì sono intervenuti i poliziotti, che hanno preso la giovane - una 16enne nomade arrestata con l'accusa di rapina -, senza però recuperare i contanti, che evidentemente la ragazzina aveva già affidato a una complice. La stessa derubata, però, ha segnalato agli agenti che tra la folla sull'altra banchina aveva riconosciuto le altre due ladre. 

30 ladre in banchina pronte a colpire

Così ai poliziotti è bastato cambiare lato per fermarle: le due - diciannove e trentuno anni, entrambe incinte - sono state denunciate a piede libero per il reato di rapina in concorso. Loro, però, non sono state le uniche a finire negli uffici di via Fatebenefratelli.

Su quella stessa banchina, in quello stesso momento, gli agenti hanno infatti bloccato in tutto trenta donne - tutte nomadi arrivate da Roma, dal campo di Baranzate e da via Bolla e Lorenteggio, dove si trovano due edifici occupati - e tutte con precedenti per furto. Tra di loro in diciassette, tra cui tredici giovani incinte, erano senza documenti: un "appiglio" che i poliziotti hanno usato per portarle tutte in Questura ed evitare - perché questa era la convinzione degli investigatori - che si dividessero in gruppi da quattro o cinque per entrare in azione e colpire. 

Il tentato furto in serata

Sono stati i carabinieri, invece, a fermare in serata un'altra borseggiatrice. Per lei - una 18enne nomade - le manette sono scattate poco prima delle 21 nella fermata metropolitana della stazione Centrale. 

La giovanissima, insieme a una complice, aveva appena cercato di derubare una turista malese di ventisei anni, di ritorno dal Salone. È stata la stessa vittima ad accorgersi del tentativo di furto, tanto che ha reagito, ha bloccato la ladra e ha allertato la sicurezza di Atm. 

I carabinieri l'hanno poi arrestata con l'accusa di tentato furto in concorso. Sparita nel nulla la "collega". 
 

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