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Cronaca Corvetto / Via Fabio Massimo

Milano, due ragazzi gay massacrati di botte dopo la discoteca: “Così ci ha ridotti il branco”

Le vittime dovranno essere operate. Insulti omofobi prima delle botte e della rapina

“Siamo stati aggrediti da un gruppo di ragazzi senza nessuna motivazione”, il racconto di una delle vittime a MilanoToday. A scatenare l’ira del branco, secondo le parole dei giovani, sarebbe stato un semplice contatto - spalla a spalla - tra uno dei picchiati e uno degli aggressori.

Quindi, dopo gli insulti - tutti omofobi -, il branco è passato all’azione. “Mentre aprivamo l’auto hanno colpito uno dei miei amici con una bottigliata in faccia, rubandogli telefono e portafogli, e l’altro con un pugno in pieno volto - la ricostruzione dell’amico delle due vittime -. Io non ho potuto far altro che chiudermi in macchina e chiedere aiuto, mentre lì fuori c’erano almeno venti persone - dice con amarezza - che non si sono avvicinate a noi neanche quando gli aggressori erano già andati via”.

Gli unici a prestare soccorsi ai ragazzi sono stati i carabinieri, che ora indagano per rapina - anche se le motivazioni dell'aggressione vanno chiarite con certezza -, e un equipaggio del 118.  

“I miei due amici sono in ospedale al Policlinico con diverse contusioni e fratture e devono subire interventi chirurgici solo perché - l’amara constatazione del ragazzo - qualcuno ha voglia di divertirsi così di sabato sera”. 

Ma dietro l’aggressione sembra esserci altro, come hanno messo a verbale le stesse vittime, che hanno riferito di insulti e offese omofobe prima delle botte.

Wequal, un’associazione che promuove l’uguaglianza delle persone, ha già fatto della storia di Michele e Marcello l’emblema della loro campagna “Omofobia stop”. 

“Abbiamo avuto notizia di una aggressione violenta a danno di tre ragazzi, di cui due finiti in ospedale in condizioni gravi. Ai ragazzi va tutta la nostra vicinanza - le parole di Arcigay Milano -. Fermo restando la gravità del fatto in sé, che al di là di ogni considerazione circa le motivazioni degli aggressori, rimane assolutamente inaccettabile, saremo vicini alle vittime anche per verificare l'eventuale natura omofobica della brutale aggressione”.

Natura omofobica che sembra l'unica motivazione che ha spinto il branco a ridurrre Michele e Marcello su un letto d'ospedale. 

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