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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

'Ndrangheta, il giudice Giglio e l'ex finanziere Mongelli ai domiciliari

La decisione è stata presa nel pomeriggio di martedì dall'ottava sezione penale del Tribunale di Milano

Per una recentissima sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale la presunzione 'assoluta' di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per chi ha commesso reati aggravati dal favoreggiamento dell'associazione di stampo mafioso, il giudice Giuseppe Vincenzo Giglio e l'ex finanziere Luigi Mongelli, arrestati nel novembre 2011 nell'ambito dell'inchiesta milanese sul clan Valle-Lampada sono agli arresti domiciliari. In primo grado sono stati condannati a 4 anni e 7 mesi e a 5 anni e 3 mesi.

La decisione è stata presa nel pomeriggio di martedì dall'ottava sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Luisa Ponti e davanti alla quale si è da poco concluso il processo, accogliendo, con il parere positivo della Procura, l'istanza dei domiciliari avanzata ieri dalle difese dei due imputati.

Il provvedimento dei domiciliari è stato firmato in seguito alla sentenza con cui la Corte Costituzionale venerdì scorso ha dichiarato l'incostituzionalità di quella parte dell'articolo 275 del codice di procedura penale che prevede l'obbligo della custodia in carcere per chi è accusato di reati aggravati dal cosiddetto articolo 7 (reati commessi con l'aggravante del metodo mafioso). Giglio e Mongelli, entrambi sospesi dalle loro funzioni, sono in carcere da un anno e 4 mesi e domani verranno trasferiti nelle loro abitazioni dove comunque dovranno rispettare una serie di divieti previsti dalla legge.

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