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Stranieri discriminati: giudice del lavoro condanna ministero dell'istruzione

Da rifare le ultime graduatorie degli insegnanti

Tutte da rifare le graduatorie dei supplenti della scuola: il bando del 2014 escludeva ingiustamente gli stranieri non comunitari. Il tribunale del lavoro di Milano ha condannato il ministero a riaprire il bando per discriminazione. Il ricorso era stato presentato da Cub Scuola, Avvocati per Niente e Associazione studi giuridici sull'immigrazione.

Una legge del 2013 consente il lavoro nelle pubbliche amministrazioni agli stranieri lungo-soggiornanti, ai rifugiati politici, ai titolari di protezione sussidiaria, agli "altamente qualificati" e ai familiari stranieri di cittadini italiani, se questi posti di lavoro non implicano esercizio di pubblici poteri o non attengono alla tutela dell'interesse nazionale. Per il giudice del lavoro, il ministero dell'istruzione ha violato proprio questa legge.

E per di più è inspiegabile - sempre secondo il giudice del lavoro - come mai sia data preferenza agli insegnanti italiani anche per le cattedre di lingua straniera.

La conseguenza è che ora dovrebbero essere rifatte le graduatorie, con disagi prevedibili per circa 500 mila insegnanti già inseriti.

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