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Cronaca Redazione

Graffitaro al giudice: sono pentito delle mie scritte

A processo per aver imbrattato i muri, si scusa derubricando il suo gesto ad una bravata da giovane. Si è offerto di ripulire la parete o fare altri lavori socialmente utili. Udienza rinviata a settembre

Davanti al giudice si è difeso così, derubricando il suo gesto ad una bravata giovanile “un errore fatto subito dopo la maturità e sono pentito”. E’ successo ad un giovane milanese, accusato di aver imbrattato il muro di un palazzo, che si è dovuto difendere oggi da questa accusa insieme ad un amico.

Il ragazzo si è poi offerto di ripulire la parete che ha scarabocchiato, ma essendo già stato fatto, si è proposto per lavori socialmente utili. Il Comune si è costituito parte civile nel procedimento per aver risarcimento delle spese di pulizia e del danno di immagine. Il processo è stato rinviato a settembre, quando saranno sentiti anche dei testimoni.

E’ un periodo in cui in città per tutti coloro che scrivono sui muri, i writers, la vita sta diventando davvero difficile: meno di un mese fa infatti due ragazzi si erano offerti di ripulire i muri imbrattati, per evitare pene più severe. 

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