Inquinamento, il Tar respinge il piano anti-smog della Regione
Il Tar ha bocciato il piano anti-smog, annullando la delibera del 2006 che vieta “l’uso dell’olio combustibile negli impianti di riscaldamento civili”
Il Tribunale della Regione ha bocciato il piano anti-inquinamento della regione, annullando la delibera del 2006 che vieta “l’uso dell’olio combustibile negli impianti di riscaldamento civili”.
Secondo i giudici la decisione di non utilizzare l’olio combustibile per i privati è una scelta giusta, ma “la Lombardia non ne ha informato la Comunità Europea”.
Sorpreso della sentenza è il governatore Formigoni: “Siamo un paese da operetta, prima mi indagano e poi mi consentono di inquinare” ha detto al Corriere durante un’intervista.
Il governatore si riferisce all’avviso di garanzia ricevuto da lui, ma anche dal sindaco Moratti e dal presidente Podestà da parte della Procura di Milano per “getto pericoloso di cose”. I tre sono accusati di “avvelenare” i cittadini di Milano e della Regione con politiche anti-smog non all’altezza.
Insoddisfazione per la decisione del tar è stata espressa anche dai Verdi in consiglio comunale: “Chiederò l’intervento della Corte di giustizia europea. Il Tar mette all’ultimo posto i cittadini” ha detto Enrico Fedrighini.
Secondo i giudici la decisione di non utilizzare l’olio combustibile per i privati è una scelta giusta, ma “la Lombardia non ne ha informato la Comunità Europea”.
Sorpreso della sentenza è il governatore Formigoni: “Siamo un paese da operetta, prima mi indagano e poi mi consentono di inquinare” ha detto al Corriere durante un’intervista.
Il governatore si riferisce all’avviso di garanzia ricevuto da lui, ma anche dal sindaco Moratti e dal presidente Podestà da parte della Procura di Milano per “getto pericoloso di cose”. I tre sono accusati di “avvelenare” i cittadini di Milano e della Regione con politiche anti-smog non all’altezza.
Insoddisfazione per la decisione del tar è stata espressa anche dai Verdi in consiglio comunale: “Chiederò l’intervento della Corte di giustizia europea. Il Tar mette all’ultimo posto i cittadini” ha detto Enrico Fedrighini.