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Cronaca

I rifugiati e i richiedenti asilo di Milano fanno i volontari ripulendo i parchi della città: foto

La raccolta, che ha interessato parco Trotter, parco Formentano, piazzale Bacone, parco Guido Vergani, via Dezza, parco Sempione, parco Lambro, piazzale Abbiategrasso, parco Don Giussani, giardini Montanelli

Si è conclusa con un esito molto positivo “Un’azione in Comune”, l’iniziativa del Comune di Milano in collaborazione con il terzo Settore che prevedeva la partecipazione dei migranti ospiti dei centri di accoglienza del territorio ad azioni di raccolta delle foglie nei parchi e nelle aree verdi. Sono stati oltre cento, provenienti da 18 paesi diversi, i rifugiati e i richiedenti asilo che, su base volontaria, hanno voluto partecipare, anche più di una volta, al progetto per dare una mano a tenere pulita quella che è diventata anche la loro città.

I migranti puliscono i muri a Milano

In undici domeniche - a partire da ottobre dello scorso anno - i volontari hanno raccolto 7.019 sacchi di foglie in parchi e altre aree verdi della città. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione e in assoluta complementarietà con Amsa che ha fornito ai ragazzi gli strumenti necessari per la raccolta delle foglie: sacchi, rastrelli, guanti e scarpe.

La raccolta, che ha interessato le zone del parco Trotter, parco Formentano, piazzale Bacone, parco Guido Vergani, via Dezza, parco Sempione, parco Lambro, piazzale Abbiategrasso, parco Don Giussani, giardini Montanelli e si è conclusa domenica 27 gennaio con i 350 sacchi di foglie raccolti nei giardini spartitraffico di Corso Sempione. A coordinare le operazioni sono stati, a turno, gli enti gestori dei centri di accoglienza milanesi: Fondazione progetto Arca, Cooperativa Farsi prossimo, City Angels, Remar onlus, Passepartout, Fondazione Albero della Vita. 

I profughi collaborano con Lagambiente

“Ancora una volta - commenta l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino - l’iniziativa ‘Un’azione in Comune’  ha avuto molto successo e ha visto l’entusiastica partecipazione di tantissimi migranti che hanno voluto restituire qualcosa alla città che li ha accolti. Ma questo tipo di progetti sono molto utili anche per favorire il processo di integrazione dei richiedenti asilo che, in questo modo, possono interagire con i milanesi e farsi conoscere. Per questo motivo, abbiamo intenzione di insistere replicando le iniziative su base volontaria che hanno visto coinvolti in questi anni centinaia di richiedenti asilo, proseguendo sulla strada dell’applicazione di questo ‘modello Milano’ che vogliamo difendere”.  

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