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Cronaca

13enne morto nell'incendio di via Cogne: indagati tecnici di MM e del Comune

Dalla procura si fa sapere che è un "atto dovuto" per consentire loro di partecipare, con i propri periti, all'autopsia

La procura di Milano ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'incendio di via Cogne che, il 14 febbraio, ha causato la morte di un ragazzo di 13 anni al piano di sopra rispetto a quello in cui è divampato il fuoco.

Incendio in via Cogne (Foto VVFF)

Risultavano già indagati il 64enne e la 50enne ecuadoriani che vivono nell'appartamento in cui è scoppiato l'incendio. I nuovi indagati sono dipendenti del Comune di Milano e di MM, la società che gestisce per conto del Comune la palazzina di alloggi Erp.

Video: l'incendio

Tutti gli indagati rispondono di omicidio colposo e incendio colposo come atto dovuto per permettere le indagini a tutto campo. I nuovi indagati sono tecnici del Comune e di MM: "grazie" all'indagine a loro carico, potranno partecipare con i loro periti all'autopsia sul corpo del 14enne, che era stato recuperato dai vigili del fuoco (intervenuti con i sanitari, i carabinieri e i poliziotti) e portato d'urgenza in ospedale, dove purtroppo è deceduto la mattina successiva. 

Incendio a Milano in via Cogne

La causa del rogo sarebbe da attribuirsi ad una caldaia difettosa, mentre in un primo momento si era ipotizzato fosse stato per colpa di una stufetta. Il 13enne era solo in casa e ha fatto in tempo a telefonare alla madre, poi si è chiuso in bagno e si è posizionato nella vasca da bagno, forse pensando di salvarsi dalle fiamme stando in acqua. Infine è svenuto: i vigili del fuoco l'hanno trovato privo di sensi.

E sarà il Comune di Milano a farsi carico delle spese per l'ultimo saluto al 13enne.

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