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Incidenti stradali Stazione Centrale / Via Melchiorre Gioia

Incidente mortale in via Gioia, fu causato da una gara mortale tra due auto: due condanne

I "piloti" sono stati condannati dal tribunale in primo grado a tre anni di carcere

Prima i sorpassi a folle velocità per il centro di Milano, poi lo schianto contro una Fiat Panda che, senza alcuna colpa, attraversava l'incrocio; infine  le sirene delle ambulanze. Ora i giudici hanno fatto chiarezza sul tragico incidente di via Gioia che nel novembre del 2013 costò la vita a un 46enne e due mesi fa la Corte d'assise ha condannato in primo grado a tre anni A.P., oggi 22enne e L. V.  29, l'uno alla guida di una Bmw 320, l'altro a bordo di una Volkswagen Passat. Il fatto è stato reso noto da Il Giorno.

L'incidente fu la conseguenza di una "gara clandestina". "Usciti dalla discoteca, avevano instaurato tra loro, seppur in modo estemporaneo, una competizione di guida - hanno scritto i giudici nelle motivazioni della sentenza - ed eccitati l'uno dalle condotte dell'altro, si erano poi immessi nell'area dell'incrocio a velocità estremamente sostenuta".

Nei giorni dopo la tragedia si parlò semplicemente di uno scontro tra una Bmw e la Panda, oltre che di una Passat schiantatasi contro il chiosco di un'edicola per evitare i due mezzi e di altre due auto parcheggiate a bordo della strada. La dinamica dei fatti emerse grazie a un sovrintendente di polizia che, chiamato a indagare sulla storia, raccolse le immagini delle telecamere presenti in zona e ricostruì quanto accaduto: quattro o cinque sorpassi in circa due chilometri. 

Una ricostruzione contestata dai legali dei due ragazzi, Daria e Francesco Pesce, ma "tutti gli elementi - hanno scritto i giudici - inducono a ritenere che il comportamento degli imputati fosse mosso da uno spirito di competizione innescato da una gara che, seppur iniziata per gioco, si era comunque protratta per tutta la durata del tragitto (...) superandosi più volte, circolando per lo più al centro della loro semicarreggiata e spostandosi repentinamente da una corsia all'altra".

Il pm aveva chiesto sei anni di pena, ma i giudici al termine del processo - avendo escluso che la "gara" non fosse stata programmato a fredda, preso atto che le assicurazioni dei due hanno risarcito integralmente i familiari delle vittime - hanno concesso le attenuanti del caso.
 

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