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Incidenti stradali Loreto / Viale Andrea Doria

Incidente viale Doria, una testimone: "Voleva investire anche me"

Sandro Mosele, investito e ucciso per una banale lite stradale, lascia una figlia di 4 anni. Nel frattempo emergono nuovi particolari sull'incidente. La testimone: "Vittorio P. voleva investire anche me"

E' comparso uno striscione in quell'angolo maledetto di viale Doria, dove l'altro giorno Alessandro Sandro Mosele, 35 anni, ha perso la vita: "Chi ama... non dimentica: solo chi ti ha conosciuto sa il vuoto che lascerai dentro di noi". Lo scrivono i suoi amici, stretti nel dolore di una morte a quanto sembra assurda e che grida rabbia.

Mosele, impiegato in una società di catering, lascia una figlia di 4 anni, Viola, avuta da una relazione non andata a buon fine. La piccola è in vacanza con i nonni in Grecia, e non ha ancora saputo della notizia orrenda che l'aspetterà all'arrivo in Italia. Nel frattempo Vittorio P., ragioniere in pensione ma con uno studio ancora attivo, l'investitore in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario, da San Vittore si smarca dalle accuse pesantissime a suo carico e rilancia: "Mi ha sputato in faccia, mi ha insultato e mi ha spaccato lo specchietto. E' vero, l'ho inseguito e toccato con l'auto, ma non volevo uccidere. Non volevo. Si chiarirà tutto".

Ma le dinamiche che sta appurando in queste ore la polizia locale sarebbero un po' diverse. Vittorio P. non solo avrebbe fatto cadere Mosele con violenza, ma l'avrebbe investito - schiacciandolo - di proposito per ben "due volte". Non pago avrebbe tentato di investire anche la testimone, una donna straniera in bicicletta che ha riportato una frattura a una gamba. "Appena mi ha visto, ha tentato di investire anche me". Vittorio P. nega l'accusa: "Non volevo fare apposta". Ma in sede processuale sarà un'aggravante pesante.

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