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Cronaca

Aggressione in Stazione Centrale a Milano, Hosni: «Ho rubato i coltelli per difendermi»

Il 20enne ha risposto alle domande del gip Manuela Scudieri domenica mattina

È stato interrogato nella mattinata di domenica nel carcere di San Vittore Ismail Tommaso Hosni, il 20enne arrestato giovedì sera dopo aver accoltellato due militari e un agente di polizia all'interno della stazione Centrale di Milano. È accusato di tentato omicidio e terrorismo internazionale, dato che dopo le prime indagini è emerso come il 20enne stava abbracciando l'integralismo islamico.

Hosni ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Manuela Scudieri, avrebbe spiegato di aver rubato i coltelli perché «in stazione c'erano delle persone che volevano farmi del male, per difendermi, ricordo che ero in stazione ma non ricordo nulla dell'aggressione, quando mi sono svegliato avevo il sangue sulle mani». Sembra che l'interrogatorio abbia riguardato solo l'imputazione di tentato omicidio: proseguono le indagini dei pm dell'antiterrorismo Alberto Nobili e Alessandro Gobbis su un possibile reclutamento da parte dello Stato Islamico e sul fatto che potesse avere già in programma di compiere un'azione violenta con le due lame rubate.

VIDEO | Il momento dell'accoltellamento.

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Non solo, sono stati resi noti i risultati degli esami tossicologici: nelle ore prima dell'aggressione Hosni avrebbe assunto cocaina, come aveva ammesso al momento dell'arresto. Inoltre l'avocato del 20enne Giuseppina Regina ha chiesto una perizia psichiatrica sul suo assistito.

Ismail Tommaso Hosni è detenuto in una cella singola nel reparto di osservazione psichiatrica del carcere di San Vittore. È guardato a vista, può uscire dalla cella solo per la mensa e i colloqui con lo psicologo e l'avvocato.

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