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Cronaca

Istituto tumori, bando "no immigrati": per il tribunale è "discriminazione"

Il tribunale del Lavoro ha stabilito il "carattere discriminatorio" dell'Istituto nazionale dei Tumori di Milano che, in due bandi, non ha dato la possibilità anche agli immigrati regolari di concorrere

Il tribunale del Lavoro di Milano ha stabilito il "carattere discriminatorio del comportamento" dell'Istituto nazionale dei Tumori di Milano che, in due bandi per le assunzioni a tempo indeterminato, non ha dato la possibilità anche agli immigrati regolari di concorrere.

ACCOLTO IL RICORSO - Il collegio, presieduto dal giudice Carla Bianchini, ha infatti accolto il ricorso presentato dalla Cisl e da una decina di infermieri e assistenti sanitari stranieri contro l'esclusione degli extracomunitari, con regolare permesso di soggiorno in Italia, dai bandi per il concorso di assunzione a tempo indeterminato.

"CARATTERE DISCRIMINATORIO" - I giudici, nel loro provvedimento, fanno riferimento al "carattere discriminatorio del comportamento della Fondazione convenuta consistito nell'aver previsto tra i requisiti di partecipazione ai bandi di concorso dell'8 ottobre 2010 e del 19 novembre 2010 il requisito della cittadinanza italiana o comunitaria". Il tribunale ha ordinato quindi all'Istituto "di cessare tale comportamento discriminatorio consentendo agli stranieri privi di cittadinanza italiana o comunitaria ma regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale di partecipare ai bandi di concorso per assunzioni a tempo indeterminato".

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