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Cronaca

Giuseppe Grossi: da ragioniere a re delle bonifiche in Lombardia

Giuseppe Grossi è stato arrestato ieri, insieme ad alcuni suoi collaboratori e all’assessore Gariboldi, per aver gonfiato le fatture della sua società ed aver intascato la differenza tramite conti off-shore. Ma chi è Grossi? Come è iniziata la sua carriera?

Giuseppe Grossi, classe 1947, è un diplomato in ragioneria che ha sempre avuto il pallino dell'imprenditoria. Ha cominciato come venditore per la Ilva di Taranto. L'ultimo suo traguardo di imprenditore è stata la quotazione della Sadi alla Borsa di Milano. In mezzo c'è un universo di affari.

In Lombardia è un uomo molto potente: la sua società infatti, che si anche occupa di bonifiche ambientali, figura nella lista delle società edilizie che hanno partecipato sia al cantiere della Falck di Sesto San Giovanni che ai lavori che riguardano la zona di Santa Giulia, per i cui presunti illeciti ieri è finito in carcere.

Alla festa per il suo 60esimo compleanno, tenutasi nel 2007, hanno partecipato Roberto Formigoni, Paolo Berlusconi e l’ex ragioniere di Stato Andrea Monorchio, tra le altre cose presidente onorario della Sadi. I rapporti con Zunino invece, noto palazzinaro lombardo, sono venuti fuori dalle pieghe dell’inchiesta Santa Giulia.

La sua holding, la Green Holding, controlla tra le tante società anche la Ind.Eco. E’ qui che inizia il regno di Grossi nel mondo delle bonifiche edilizie: la Ind.Eco, attiva proprio in quel settore, era prima di proprietà dei fratelli Pisante coinvolti e rovinati negli anni 90 nelle inchieste di Mani Pulite, ma molto attivi nella quasi totalità dei cantieri cittadini di quegli anni. Grossi l’ha rilevata e ha continuato nel segno già tracciato dalla precedente proprietà.

Nella Sadi  invece, Grossi è entrato fondendo la sua Servizi Finanziari con l’azienda vicentina, di proprietà dei fratelli Magnoni che l’avevano rilevata dall’attuale amministratore di Enel Paolo Scaroni. Grossi ha anche un posto da consigliere nel consiglio di amministrazione del Credito Bergamasco, da cui ieri è stato sospeso.

E le attività ambientali ed edilizie non si fermano a Milano. A Bergamo infatti Grossi opera con la Rea Dalmine, responsabile dell’inceneritore cittadino. L’ultima prodezza dell’imprenditore però è un’operazione da 35 milioni di euro, ancora in corso di realizzazione: Grossi si sta infatti occupando della costruzione dell’impianto di cogestione per l’ospedale San Raffaele di Milano, la preziosa istituzione di Don Verzè.

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