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Carceri: a Bollate i detenuti al lavoro per rigenerare macchine da caffè

Il progetto "Second Chance" grazie alla collaborazione tra la cooperativa bee4 e l'azienda Dalla Corte

Alcuni detenuti del carcere di Bollate si occuperanno di revisione, ricambio di componenti e collaudo finale di una macchina espresso dell'azienda Dalla Corte, che ha sede a Baranzate. Il progetto ("Second Chance") è stato presentato presso la casa di reclusione di via Cristina Belgiojoso dai vertici della struttura penitenziaria e dell'azienda, oltre che dall'assessore al lavoro del comune di Milano Cristina Tajani.

"Second Chance" si inserisce nella più generale attività della cooperativa Bee4 Altre Menti, che lavora nel penitenziario per favorire il riscatto socaile attraverso il lavoro e il reinserimento professionale dei detenuti. L'azienda ha allestito un'officina interna e ha curato personalmente la selezione dei detenuti che, inizialmente, lavoreranno affiancati da un team di professionisti del settore, con l'obiettivo di diventare tecnici autonomi. E avranno una "seconda opportunità" anche le macchine del caffè (modello Evolution) che verranno rigenerate con nuovi materiali senza piombo e poi reimmesse sul mercato, ad un prezzo competitivo, con il logo "Second Chance Project".

«Già dal nome, il progetto racchiude in sé un messaggio di riscatto e di ritorno a una nuova vita: lavorativa e sociale per chi ha commesso errori e oggi rigenera macchine da caffè che tornano a essere nuovamente utili e funzionanti», ha commentato Tajani: « Così l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani: «Intendiamo valorizzare le imprese che affiancano al reinserimento sociale e professionale dei detenuti il confronto con il mercato, senza tralasciare l’attenzione alla sostenibilità ambientale».

«Il lavoro ha un ruolo fondamentale nella vita di ciascuno di noi, concetto che assume una valenza ancora maggiore se si rivolge a chi vive in carcere. La nostra attività non sarà di mera revisione delle macchine, ma darà qualcosa di più grazie alla professionalità, ai materiali lead free utilizzati, ma anche, e soprattutto, al grande valore umano e sociale intrinseco nel progetto. Nella nostra officina, infatti, i detenuti avranno un compito di responsabilità facendoli così sentire persone e non numeri», ha spiegato Paolo Dalla Corte, Ceo di Dalla Corte.

«L’iniziativa di Dalla Corte e di bee4 Altre Menti si inserisce nella progettualità dell’Istituto fondata sulla responsabilizzazione dei detenuti estesa alla loro inclusione sociale. Sono orgoglioso di poter collaborare con queste due realtà di grande valore. La cooperativa bee4, infatti, sta raggiungendo obiettivi importanti sia per la qualità dei progetti, sia per il modo in cui si interfaccia con i detenuti che, grazie al quotidiano rapporto di lavoro, sviluppano competenze fondamentali per il futuro. Dall’altra parte, la scelta di un’azienda di eccellenza come Dalla Corte è motivo di soddisfazione e la conferma che nel carcere possono investire anche importanti realtà imprenditoriali», ha spiegato Massimo Parisi, direttore della II Casa di Reclusione Milano Bollate.

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