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Cronaca

Le maestre d'asilo contro il bando del Comune

520 educatrici rischiano il posto di lavoro per la privatizzazione di alcuni asili nidi. Il Comune vuole tagliare i costi di gestione di questi servizi del 30%. Maestre sul piede di guerra ieri in Piazza della Scala. I genitori preoccupati, dalla loro parte

Sono 520 le educatrici degli asili nidi milanesi che entro fine mese potrebbero perdere il posto di lavoro. Questo a causa di un bando di concorso, con scadenza il 21 luglio, che il sindaco ha messo in piedi per appaltare a delle strutture private alcuni degli asili comunali cittadini.

Per la stessa cifra degli anni scorsi, in sostanza, le cooperative private che gestiranno gli asili si dovranno occupare anche della ristorazione e della manuntezione, oneri di solito di competenza di altre ditte. Tutto questo si tradurrà per gli insegnanti in tagli dei salari e in licenziamenti.

Gli insegnanti sono sul piede di guerra e già da ieri sono scesi in piazza. Tre sono le cose che chiedono: gli stessi livelli di retribuzione dell’inverno scorso, stabilizzazione e soprattutto nessun licenziamento.

Le educatrici e gli educatori del nido si sentono del tutto ignorati dalla pubblica amministrazione: ieri infatti, il consiglio comunale che doveva essere dedicato proprio al problema degli asili nido è saltato perché in aula mancava il numero legale e i rappresentanti sindacali che ieri manifestavano in Piazza della Scala, davanti al Comune, non sono nemmeno stati ricevuti dal sindaco Moratti.

Solo l’opposizione si è offerta di incontrare una delegazione di insegnanti. Dalla parte delle educatrici ci sono anche i genitori, preoccupati dal possibile calo della qualità del servizio che i loro piccoli potrebbero subire a settembre, quando ricominceranno le scuole.

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