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Cronaca

Legambiente: 600mila al giorno i pendolari lombardi, potenziare le linee ferroviarie

Presentato il rapporto Pendolaria 2010 di Legambiente che evidenzia i mali del trasporto ferroviario che a causa dei tagli non potranno che aumentare. La Lombardia sta meglio di altre regioni ma ha il numero più alto di pendolari che utilizzano il treno

Il 2011 potrebbe diventare l’anno nero del trasporto ferroviario. A dirlo con preoccupazione è Legambiente, nel corso della presentazione del rapporto “Pendolaria 2010” che si tenuta questa mattina presso la sede della Cisl di Milano. La scelta non è stata casuale: “I problemi legati alle ferrovie riguardano anche i lavoratori – spiega Edoardo Zanchini, responsabile trasporti di Legambiente – perché quasi 3 milioni di clienti dei treni sono pendolari".

"Dopo il taglio deciso a luglio dal governo, e nonostante la correzione di dicembre, nel 2011 - ha continuato Zanchini - le regioni avranno 800 milioni in meno da spendere per i trasporti su rotaia. A livello regionale i dati si racchiudono tra il -32,6% dell’Emilia Romagna e il -44,6% della Basilicata. Questo significa 154 treni tagliati su 600, e il dato stride con i 400 milioni aggiuntivi stanziati per l’autotrasporto e 1,2 miliardi per strade e autostrade".

"Secondo noi – conclude Zanchini – le regioni dovrebbero fare fronte comune per riottenere l’accisa fissa sul carburante, ma devono anche cominciare a investire di più sulle ferrovie”.

Legambiente è dunque critica verso la preferenza che le regioni in genere accordano al trasporto su gomma. Per quanto riguarda la Lombardia, a parlare è Damiano Di Simine, presidente regionale dell’associazione: “Per noi non è una priorità avere garantito, col nuovo orario ferroviario, 130 treni giornalieri per Malpensa, anche dalla Stazione Centrale. Certo, è un risultato importante. Ma quanti effettivamente usano questo treno? La linea Merano-Malles ha gli stessi passeggeri annui della Milano-Malpensa. E soprattutto, ci si rende conto che la ferrovia porta al Terminal 1 ma non al Terminal 2? Inoltre la nostra regione è forse la più motorizzata d’Europa in termini di automobili per abitanti. E’ indubbio che vi sia anche un ritardo sulle infrastrutture autostradali, ma siamo sicuri che sia una priorità rispetto a quelle ferroviarie? Temiamo che poi il numero di automobili aumenti ulteriormente, con il ricarico sull’inquinamento atmosferico”.

La Lombardia è la regione che spende di più per il servizio (59 milioni nel 2010) e, considerando anche il materiale rotabile, stanzia per il trasporto ferroviario pendolare lo 0,43% del bilancio, una delle percentuali più alte d’Italia. Nella nostra regione vi sono circa 600mila pendolari al giorno che usano i treni dei due gestori (Trenitalia e LeNord), la maggior parte dei quali converge su Milano. Sono stati fatti alcuni lavori che hanno migliorato le infrastrutture: il Passante milanese, il raddoppio della Mortara-Milano, il quadruplicamento della Lambrate-Treviglio. In questi casi, secondo Legambiente resta da fare lo sforzo di aumentare il volume di traffico, ora che le linee lo consentono. Ma ancora restano linee da potenziare, come la Malpensa-Novara e soprattutto la Saronno-Seregno, che “taglia” la Brianza da ovest a est: un’antica linea ferroviaria attualmente a binario unico, non del tutto elettrificata e ora usata solo per il trasporto di merci. Renderla operativa ed efficiente anche per i passeggeri sarebbe importante.

C’è poi il caso della Erba-Monza, che è inserita nel progetto della nuova linea suburbana Milano-Erba S7, ma ancora a binario unico (29 km), che scoraggia l’uso del treno per i numerosi brianzoli che insistono su quella direttrice.

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Ma, stando a Legambiente, la vera “rivoluzione” sarebbe il Biglietto Unico, a imitazione di quanto fatto in Campania, che consentirebbe ai pendolari di possedere un unico titolo di viaggio anziché due o anche tre per muoversi in regione e nelle città con il trasporto urbano e suburbano. Il nodo del Biglietto Unico è che andrebbe a costare meno della somma attuale dei diversi titoli di viaggio, e la differenza sarebbe necessariamente sovvenzionata dalla regione.

Con una battuta, Legambiente dice: “Occorrerebbe fare uno scambio, la Lombardia insegni alla Campania la raccolta differenziata dei rifiuti e la Campania insegni alla Lombardia il funzionamento del Biglietto Unico, così si creerebbe una coesione nazionale di cui in questi tempi c’è bisogno”.

Milano è necessariamente la città che “sta meglio” per quanto riguarda le linee metropolitane e suburbane, con 74,6 km di metropolitana e 186,4 di ferrovie locali: e tuttavia non regge il confronto con i 442 km di ferrovie suburbane di Monaco (1,3 milioni di abitanti, gli stessi del capoluogo lombardo) o i 101 km di metropolitana di Amburgo (1,8 milioni di abitanti), per citare la sola Germania. E’ anche vero che l’abbonamento integrato a Milano costa 68 euro al mese contro i 153,30 di Monaco e i 90,2 di Amburgo, ma secondo Legambiente molti utenti sarebbero pronti ad accettare un considerevole aumento delle tariffe in cambio di più chilometri, più treni, servizi migliori, tempi certi e rapidi e Biglietto Unico. In Lombardia come nel resto del Paese.

In compenso in Lombardia esistono numerosi (troppi, per Legambiente) progetti legati alle strade e autostrade. Non solo l’autostrada Bre-Be-Mi (1,61 miliardi di euro) o la Nuova Tangenziale Est di Milano (1,58 miliardi), entrambe finanziate solo da privati, ma anche la Pedemontana Lombarda (4 miliardi di cui 1,2 “pubblici”), l’autostrada Cremona-Mantova (0,8 miliardi interamente “pubblici” ma ancora in fase preliminare e dunque lievitabili), l’autostrada Broni-Mortara (1,2 miliardi di cui 0,8 “pubblici”), e la stessa cosa accade nelle altre regioni del nord. E’ la conferma che la Legge Obiettivo approvata nel 2001 continua a premiare la strada ai danni della ferrovia: il 70% dei finanziamenti è per strade e autostrade, il 16% per metropolitane, il 14% per linee ferroviarie nazionali e locali. In termini assoluti, 35 milioni, 8 milioni e quasi 7 milioni di euro.

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