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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Produzione spostata in Finlandia: 123 operai rischiano di restare senza lavoro alla Abb

Giovedì gli operai, duecento circa, hanno sfilato in corteo a Milano fin sotto la regione

Soltanto pochi mesi fa erano "andati a segno" gli ultimi dei 150 esuberi iniziati nel 2016. Adesso, nonostante un'azienda che fa profitto e innovazione, l'incubo per i lavoratori potrebbe ricominciare. 

È a rischio il futuro di 123 operai della Abb di Vittuone, multinazionale elvetica che nel 2017 ha chiuso il bilancio con un fatturato di 34 miliardi di dollari. I problemi sono iniziati a metà gennaio, quando la società ha annunciato il nuovo piano industriale con cui - avevano spiegato dalla Fim Cisl - "procederà alla riorganizzazione del settore motori e generatori a livello Europa". 

Stando a quanto riferito dai sindacati, l'azienda avrebbe deciso di spostare la produzione di motori e generatori dallo stabilimento di Vittuone a quelli di Helsinki, in Finlandia, e - successivamente - in India. Una decisione che mette a rischio il futuro di 65 operai e 58 impiegati di Abb, che già nel 2016 aveva iniziato un taglio di 150 lavoratori. 

Giovedì, proprio per difendere il loro futuro, duecento operai dell'impianto milanese si sono dati appuntamento fuori dalla metro Zara e hanno poi marciato in corteo fino al palazzo di regione, dove una delegazione di sindacalisti Cgil, Cisl e Uil ha incontrato l'assessore regionale al lavoro, Melania Rizzoli. 

“Apprezziamo l’attenzione e l’impegno assicuratoci dall’assessore a partire dal sostegno alla nostra richiesta di incontro inviata al ministero una decina di giorni fa, in modo da ottenere il prima possibile l’avvio della discussione sulle prospettive di investimento e rafforzamento di Abb in Italia - le parole di Andrea Donegà, segretario Fim Cisl Lombardia e Christian Gambarelli, segretario di Fim Cisl Milano metropoli -. La riorganizzazione di Vittuone, infatti, non può prescindere da un ragionamento più ampio di politiche e strategie industriali".  

"Confidiamo - il loro auspicio - che la Regione si faccia garante, con l’azienda, dell’impegno per tutelare competenze e professionalità presenti nel sito in questione, dal momento che l’autonomia della regione deve per forza passare dalla centralità del lavoro e dello sviluppo. Il nostro Paese deve necessariamente recuperare la sovranità industriale, creando le condizioni per attrarre gli investimenti e favorendo la permanenza delle imprese leader che fanno sviluppo, innovazione e profitto, salvaguardando un patrimonio collettivo. I tentennamenti del ministero dello Sviluppo Economico, in questo senso, sulle scelte economiche e industriali si ripercuotono in termini di rallentamento degli investimenti e messa a rischio dell’occupazione: gli effetti si stanno già manifestando in Lombardia. I posti di lavoro - hanno concluso - devono restare qui". 

"Esprimiamo ancora una volta una forte preoccupazione unitamente a solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori di Abb di Vittuone, le cui prospettive di lavoro versano in un grave stato di incertezza", il commento di Fabio Pizzul, capogruppo del Pd in consiglio regionale, e Silvia Roggiani, segretaria del Pd metropolitano, che hanno anche fatto sottolineato come la "realtà produttiva" dell'azienda sia stata "fino ad ora pienamente attiva". 

"123 le famiglie coinvolte, oltre al tessuto produttivo e sociale del territorio che interagisce con l’azienda e che potrebbe risentirne a sua volta le conseguenze - hanno fatto notare dal Pd -. Non si possono ignorare situazioni come questa ormai, purtroppo, diffuse e che contribuiscono ad impoverire e a desertificare aree con una tradizione ed una vitalità importante. Occorre senza dubbio intervenire a tutti i livelli istituzionali e trovare soluzioni, misure e politiche, che non lascino soli i lavoratori e le loro famiglie nell’incertezza, nell’incapacità di arrivare a fine mese e nella mancanza di prospettive".

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