Dario Fo sulla torre di Macao: "Il Comune deve aiutarvi, non cacciarvi"
Il premio Nobel fa visita al nuovo centro per le arti milanese, nato il 5 maggio dall'occupazione della torre Galfa: "Qui si sta facendo qualcosa di straordinario"
Il 5 maggio a Milano è nata una nuova realtà. Si tratta di "Macao", il nuovo centro per le arti a Milano: i cittadini e i lavoratori dell'arte si sono trovati sabato e hanno letteralmente occupato la Torre Galfa, in zona stazione Centrale, abbandonata da anni e di proprietà della fondiaria Sai.
Nel corso della prima settimana di vita, che gli artisti di Macao definiscono "un'esperienza di condivisione, di intenti e di visioni", centinaia di cittadini - milanesi e non solo - hanno contribuito alla costruzione fisica di questo nuovo polo, che sta già attirando l'attenzione dell'elite culturale nel nord Italia (non sempre con pareri favorevoli). I "Macaoisti" chiedono un aiuto a tutti, hanno bisogno di sedie, tavoli, librerie, libri vecchi. L'avvio del progetto è stato a dir poco scoppiettante, con assemblee continue su diversi temi, non soltanto artistici.
Il primo ospite d'onore di Macao, giovedì 10 maggio, è stato Dario Fo, rimasto evidentemente colpito dall'entusiasmo e dall'idea del gruppo di Macao: "Qui c'è profumo di nuovo. Sono meravigliato di rivedere una situazione che mi riporta indietro di 45 anni. E' straordinario. La cosa più importante che dovete fare è coinvolgere la gente del quartiere per fargli capire ciò che state facendo, noi abbiamo salvato la Palazzina Liberty dall’acqua grazie alla partecipazione del quartiere".
Eppure, sottolineano sulla propria pagina di Fb i ragazzi Macao, "le minacce di sgombero sono molto pesanti e imminenti, non dobbiamo lasciare questo meraviglioso processo in mano a una logica di repressione poliziesca". Ma Fo su questo punto incalza Pisapia: "Non mollate, il Comune deve aiutarvi, deve capire che è possibile fare qualcosa di diverso in questo palazzo, un catorcio morto, inabitabile e inutile".
