rotate-mobile
Cronaca

Maggiordomo licenziato dopo un infortunio, ma lui va dal sindacato

E scopre che i (facoltosi) datori di lavoro non avevano mai versato i contributi all'Inps

Prestava servizio come maggiordomo in un elegante appartamento del centro di Milano, ma per via di un infortunio è stato "cacciato" su due piedi, insieme alla moglie che lavorava anch'essa da quella famiglia. Ora, l'uomo si è rivolto al sindacato per tutelare i suoi diritti. Ne parla il Corriere.

Protagonista un filippino di 44 anni, con un ricco curriculum nel settore della gestione delle case private di lusso. Le sue ottime referenze convincono la famiglia ad assumerlo per la casa di Milano (una palazzina intera in centro) e, in vista dell'estate, anche per quella di Parigi. Lo stipendio è di 1.400 euro al mese per 12 ore al giorno, 8-14 e 16-22, tutti i giorni della settimana. Il rapporto tra lui e la famiglia è soddisfacente, tanto che anche la moglie viene successivamente chiamata a lavorare nella casa.

Il problema nasce con il trasferimento a Parigi in agosto. All'uomo viene chiesto di spostare diverse statue per risistemarle, e il 44enne inizia a sentire dolore in alcune parti del corpo come la schiena. Tornati tutti in Italia, il maggiordomo si fa visitare e i medici sono chiari: riposo immediato. La risposta del datore di lavoro è il licenziamento, a cui viene aggiunta la proposta di risolvere consensualmente anche il rapporto di lavoro con la moglie.

Moglie che, però, è incinta. E, quindi, per la legge italiana non è possibile licenziarla. Il 44enne non avrebbe problemi a trovare un altro posto di lavoro per sé, ma per una questione di principio decide di rivolgersi al sindacato e all'ispettorato del lavoro, scoprendo così fra l'altro che i suoi datori non avrebbero mai versato i contributi all'Inps. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maggiordomo licenziato dopo un infortunio, ma lui va dal sindacato

MilanoToday è in caricamento