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Cronaca

Campagna contro la caccia della Lav: il Comune di Milano censura i manifesti

Secondo l'ufficio affissioni le immagini sono "troppo evocative". Proteste dall'associazione, interviene anche il consigliere del Pd Carlo Monguzzi

Il Comune di Milano "censura" manifesti anticaccia prodotti dalla Lav (Lega anti vivisezione) in occasione della campagna #bastasparare, a sostegno dell'abolizione della caccia. Si tratta di fotografie con primi piani di una volpe, un uccello e un cervo morti e distesi sull'erba. «Senza ferite né sangue evidenti», specifica la Lav in una nota, ma giudicati «fortemente evocativi del tema della morte» e pertanto non ammessi dall'ufficio affissioni di Palazzo Marino, mentre altri Comuni non hanno avuto alcun problema.

Ed è davvero paradossale la motivazione. Verrebbe da dire: certo che i manifesti evocano la morte, sono fatti per questo. Ma ancora più paradossale un'altra frase della motivazione: «A garanzia e tutela verso tutti quei cittadini particolarmente sensibili che scelgono di non prendere parte alla caccia».

«Si riconosce quindi che la caccia è un’attività violenta», prosegue la nota della Lav, «giungendo al punto di censurare i manifesti che ritraggono animali uccisi dai cacciatori per tutelare la sensibilità dei cittadini non cacciatori, ma nel concreto si agisce al contrario, impedendo proprio una campagna di affissioni che si pone l’obiettivo di eliminare per sempre la caccia».

La raccolta firme per la proposta di legge

La campagna di affissioni serve all'associazione per lanciare (a partire dal weekend del 21 e 22 ottobre) la petizione per sostenere una proposta di legge (da presentare al prossimo parlamento, dopo le elezioni del 2018) per chiedere l'abolizione della caccia. Un "hobby" che, secondo Lav, viene esercitato da circa 650 mila italiani e che mette a rischio ogni anno quasi mezzo miliardo di animali.

L'appello a Sala

«Si mette di fatto il bavaglio proprio alle persone "particolarmente sensibili" che non solo scelgono di non prendere parte alla caccia, ma che operano concretamente perché un brutale passatempo sia dichiarato fuorilegge», dichiara Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della Lav, secondo cui questa «è l'occasione, per il sindaco Giuseppe Sala, di esprimere concretamente la sua posizione nei confronti della caccia e sostenere la campagna di Lav».

Anche da Palazzo Marino si è levata qualche voce contraria alla decisione dell'ufficio affissioni. Carlo Monguzzi, consigliere del Pd e presidente della commissione ambiente, ma soprattutto ambientalista di lunga data, ha affermato che «è la caccia ad essere crudele e violenta, non i manifesti», e (annunciando che nel weekend sarà in piazza a fianco della Lav) ha auspicato che Sala «intervenga per permettere l'affissione dei manifesti».

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