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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Duomo / Piazza del Duomo

Marco Carta fermato dopo un furto alla Rinascente: ecco chi è la donna arrestata

Un'infermiera professionale, che lavora nella divisione cardiologia di un ospedale a Cagliari

Un'infermiera professionale. Una donna distinta che attualmente lavora nella divisione cardiologia dell'ospedale Brotzu di Cagliari. Sarebbe lei, Fabiana Muscas, la donna arrestata con l'accusa di furto aggravato alla Rinascente di Milano. La signora, 53 anni, era insieme al noto cantante Marco Carta, fermato in un primo momento dalla polizia locale meneghina ma poi rimesso in libertà dal tribunale. Adesso l'artista risulta indagato per l'episodio e dovrà difendersi a partire dal 20 settembre in aula.

Chi è la donna arrestata con Marco Carta

Fabiana Muscas, come racconta il Corsera,  è stata coordinatrice dell’équipe infermieristica, ha partecipato come tutor a numerosi eventi formativi e a congressi scientifici, con relazioni sul ruolo e i compiti del personale infermieristico nei programmi di riabilitazione dopo eventi cardiovascolari. E' stata iscritta alla Cisl e nella lista per l’elezione della rappresentanza sindacale aziendale. Anche se la donna, stanto al quotidiano, avrebbe detto ad alcuni amici e colleghi di non aver fatto nulla.

La versione della sicurezza del negozio e

All'udienza il giudice ha convalidato l'arresto soltanto per la donna (non disponendo però misure cautelari), nella cui borsa erano presenti fisicamente le sei magliette ( e un cacciavite). Il cantante, uscendo dal Tribunale, si è dichiarato totalmente estraneo ai fatti: «Le magliette non le ho rubate io e lo hanno visto tutti», affidando poi una sua riflessione a un post su Facebook e Instagram («un vecchio proverbio diceva "male non fare, paura non avere".

Ho continuato a ripetermelo in attesa di vedere il magistrato e ho fatto bene a ripetermelo e ad aver fiducia nella magistratura che ha riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti»). Il suo avvocato ha confermato questa versione. La donna pare si sia assunta la responsabilità del furto. Ma perché, allora, è finito anche lui nel tritacarne e, per ora, in parte ci rimane da imputato? Se lo chiedono tutti, e la risposta è nelle testimonianze raccolte dagli agenti di polizia locale sul posto.

"Pedinati" nel grande magazzino dall'addetto

Nel verbale d'arresto viene riportata in particolare la testimonianza di un addetto alla sicurezza della Rinascente, venerdì sera particolarmente affollata (e aperta fino all'una di notte) per gli sconti del black friday primaverile. L'addetto ha dichiarato di avere notato Carta e l'amica aggirarsi tra gli scaffali al primo piano, prendere le magliette e salire poi al terzo piano verso i camerini. All'interno degli stessi, la donna dall'esterno ha passato le magliette a Carta una per una e infine la borsa, poi il giovane è uscito senza le t-shirt in mano.

In seguito i due sono saliti al quarto piano, dove si trovano i bagni per il pubblico, e Carta è entrato e uscito in fretta. Poi si sono recati al secondo piano a prendere due costumi che hanno regolarmente pagato alle casse, infine hanno imboccato l'uscita, dove però l'allarme è suonato. Alle magliette era stato tolto l'antitaccheggio, ma non la placchetta flessibile. Successivamente, nei bagni del quarto piano sono state trovate le placche antitaccheggio rigide. 

Sembra che sia questa testimonianza ad avere procurato anche a Carta l'arresto, nonostante le magliette fossero nella borsa della donna che era con lui. E a farlo restare imputato di furto in concorso, in attesa delle immagini di sorveglianza che la polizia locale ha acquisito e sta esaminando. E che confermeranno o smentiranno la versione dell'addetto.

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