La foto di Matteo Salvini nella Moschea di via Padova: «Chiedeva voti agli islamici»
La foto, scattata a inizio anni Duemila, è stata pubblicata nella giornata di mercoledì da Davide Piccardo
Via Padova 144, una giornata di inizio anni Duemila. Matteo Salvini tiene in mano un microfono e accanto a lui — in quella che oggi probabilmente definirebbe «Moschea abusiva» — ci sono Gueddouda Boubaker, attuale parlamentare algerino, Abdelwahab Ciccarello, dirigente di Islamic Relief, e Abdullah Tchina, imam di via Padova, della moschea Mariam e fondatore del Caim.
Una fotografia di altri tempi, quella pubblicata su Facebook nella giornata di mercoledì 15 giugno da Davide Piccardo, del Caim - Coordinamento associazioni islamiche di Milano e Monza e Brianza.
«Da più di un mese — ha scritto Piccardo come didascalia della foto —siamo oggetto di una campagna diffamatoria condotta da esponenti del centro-destra e dai loro organi di stampa come Il Giornale, Libero e il Foglio con lo scopo di infangare la credibilità di Sumaya Abdel Qader e di conseguenza di danneggiare Sala. Servendosi di un'attività di dossieraggio costante ed approfondita ripropongono i rapporti tra persone del tutto incensurate ammantandoli di un atmosfera di sospetto, mistificando e condendo il tutto con una buona dose di insinuanzioni».
Una campagna che, secondo Piccardo, ha un solo fine «sostenere il teorema dell' "Islam politico" che infiltra la politica si distorce l'identità delle nostre associazioni, si ignorano bellamente le nostre prese di posizione e il nostro lavoro sociale, educativo e culturale e si demonizza il pensiero riformista che le ispira».
«E allora — conclude il membro del Caim — mi chiedo che cosa ci facesse Matteo Salvini in via Padova 144 in quella che chiamerebbe una moschea abusiva da abbattere con una ruspa». La risposta? Secondo Piccardo «Salvini era in campagna elettorale e chiedeva voti».
