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Omicidio Abbiategrasso: arrestati i due giovanissimi killer

Sono stati arrestati Maurizio Archinito e Mattia Archinito, sono accusati dell'omicidio di due cittadini albanesi ad Abbiategrasso

Due giovani fratelli di Abbiategrasso (Milano) sono stati arrestati dai carabinieri perché ritenuti responsabili dell'omicidio di due cittadini albanesi avvenuto nella cittadina lombarda la notte del 16 novembre 2012. Un'esecuzione eseguita con diversi colpi di pistola e di fucile a pallettoni.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Vigevano, hanno consentito di ricostruire l'agguato e di fare piena luce sulle responsabilità degli assassini: il delitto è riconducibile a dei dissidi sorti con le vittime per lo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti nell'area di Abbiategrasso e dei comuni limitrofi.

Ci sono anche motivazioni di tipo xenofobo. Lo hanno riferito gli investigatori dell'Arma, che nel corso delle indagini hanno potuto accertare un rancore particolare dei due presunti assassini, siciliani, nei confronti delle vittime, zio e nipote albanesi, colpevoli anche di appartenere a una comunità "che fa furti" "che creano problemi" insomma che i due arrestati non sopportavano e per di più concorrenziale nelle attività criminali sul territorio.

Le vittime erano Alban Medha, 28 anni, e Ndue Bruca, di 52, rispettivamente nipote e zio, entrambi albanesi. A eseguire l'esecuzione, armati fino ai denti e con estrema determinazione, sono stati due fratelli di origine siciliana, Mattia e Maurizio Archinito, di 19 e 22 anni, attivi, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Abbiategrasso e Milano, nello spaccio di droga locale.

Il risentimento dei due covava da tempo sia per motivi di concorrenza nelle attività illecite sia per motivi personali, ed era alimentato anche da un disprezzo etnico nei confronti degli "albanesi" che si permettevano di commettere reati nella "loro" città. Il gip, però, nell'emettere le ordinanze di custodia cautelare, non ha ritenuto di identificare quella xenofoba come aggravante specifica.

I due assassini, in sella a uno scooter (che poi permetterà agli investigatori di rintracciarli) hanno atteso il nipote fuori da una sala giochi. Hanno sparato con pistole e fucili al giovane e quando lo zio, in bici poco più avanti, è tornato indietro attirato dai colpi, hanno sparato anche a lui. Poi hanno freddato entrambi con due colpi di pistola.

Il maggiore dei due fratelli, Maurizio, è stato arrestato il 13 aprile scorso per detenzione di armi (attività che i due affiancavano allo spaccio) e ora è stato raggiunto in carcere dall'ordinanza. L'altro fratello è stato invece arrestato ieri, a casa, da dove non usciva più, alla sera, per paura delle ritorsioni del fratello di una delle vittime, giunto da poco dall'Albania.

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