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Cronaca

Rivolta per i soldi al centro d'accoglienza: un uomo sequestrato, picchiato e minacciato

In manette quattro uomini. Attimi di tensione fuori dalla caserma al momento dell'arresto

Pretendevano quei soldi - poco più di settanta euro -, che sembra non gli fossero stati ancora dati. Così, hanno deciso di "sfogarsi" su un ragazzo la cui unica colpa è stata lavorare in quel centro. Soltanto per quello lui ha vissuto due ore da incubo, durante le quali è stato sequestrato, malmenato e minacciato più e più volte di morte. 

Follia giovedì pomeriggio nel centro d'accoglienza di via Viganò a Carate Brianza, gestito dalla coop "I Girasoli". Lì, alle 12 in punto, quattro giovani - un gambiano di ventiquattro anni, due nigeriani di ventitré e un terzo di venti anni - hanno aggredito e preso in ostaggio un 28enne pakistano, operatore della struttura. 

La vittima, dopo essere stata picchiata, è stata legata e chiusa in bagno per venti minuti. Finito il "sequestro lampo", i quattro hanno deciso di prendere di peso il mediatore culturale e lo hanno trascinato nel giardino, dove lo hanno colpito ancora con calci, schiaffi e pugni e lo hanno minacciato puntandogli contro un coltello con una lama da venti centimetri. Gli altri ospiti del centro - in tutto ventitré - hanno assistito alla violenza senza partecipare, ma senza neanche cercare di aiutare in qualche modo il pakistano. 

È stato lui stesso, in un momento di distrazione dei suoi aguzzini, a riuscire a inviare un messaggio al gestore della struttura, un tunisino di trentuno anni, che ha a sua volta allertato il 112. In via Viganò sono quindi immediatamente arrivate quattro pattuglie dei carabinieri, che dopo una lunga e delicata trattativa hanno bloccato i quattro e liberato l'ostaggio. 

All'arrivo in caserma con i fermati, però, i militari hanno trovato ad attenderli oltre dieci uomini - anche loro "residenti" del centro - che volevano manifestare "solidarietà" agli arrestati e che sono stati allontanati dopo qualche attimo di tensione. A quel punto, per i quattro - tutti richiedenti asilo - sono scattate le manette con le accuse di sequestro di persona, lesioni e minacce aggravate in concorso e si sono aperte le porte del carcere di Monza. Il pakistano sequestrato, sotto shock e ferito, è stato invece portato all'ospedale di Carate. 

A causare la rivolta - stando a quanto accertato dai carabinieri, che stanno ora indagando - sarebbe stata la rabbia dei giovani che, almeno così hanno raccontato, a dicembre non avrebbero ricevuto il loro "pocket money" di 2,50 euro al giorno. 
 

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