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Cronaca

Corruzione al Pini e al Galeazzi, la Regione sarà parte civile

L'annuncio di Fontana

La Regione Lombardia si costituirà parte civile nel procedimento contro i medici del Pini e del Galeazzi accusati di corruzione. Lo ha fatto sapere il presidente Attilio Fontana, esplicitando che "la Regione è parte offesa". L'incarico a un avvocato sarà formalizzato nella prossima riunione della giunta.

E giovedì pomeriggio inizierà il "giro" di interrogatori di garanzia dei sei arrestati. Il primo ad essere sentito dal gip Teresa De Pascale sarà l'imprenditore Tomaso Brenicci, l'unico a San Vittore (gli altri arrestati sono ai domiciliari). Venerdì mattina toccherà a Giorgio Maria Calori e Carmine Cucciniello, primari del Cto-Pini; Paola Navone (direttrice sanitaria del Cto-Pini) è stata invece convocata sabato mattina, così come il primario del Galeazzi Lorenzo Drago. L'ultimo interrogatorio per l'altro primario del Galeazzi, Carlo Luca Romanò, fissato per lunedì mattina.

Secondo l'accusa, vi sarebbe stato un "giro" di mazzette, regali e altri benefit ai medici per ottenere la fornitura di apparecchiature ortopediche per i due ospedali.

Tangenti Ospedali a Milano | Arrestati medici e dirigenti, ospedali Pini e Galeazzi

Le intercettazioni

"Il Pini è l’ospedale più facile del mondo (...) perché non ci sono gare, se sei amico di un chirurgo usi i prodotti che vuole, cioè è tutto libero, tutto libero!". Queste le parole che, secondo l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Teresa De Pascale, avrebbe pronunciato in un'intercettazione l'imprenditore Tommaso Brenicci. Sempre in una intercettazione l'uomo d'affari avrebbe descritto la "scarsa trasparenza e legalità nelle pubbliche forniture dell’Istituto Ortopedico Cto-Gaetano Pini".

E ad approfittare della scarsa trasparenza sarebbero stati proprio alcuni medici, come emergerebbe dall'ordinanza di custodia cautelare. "La Vuitton non ti piace? (...) Stefi è possibile che me la regalino (...) e allora non mi rompere i c...!". Avrebbe detto, secondo le intercettazioni, il chirurgo Giorgio Maria Calori rivolgendosi alla moglie parlando della borsa che le avrebbe regalato, evidenziando "la necessità di essere parchi e limitare le proprie spese voluttuarie". Sempre nelle intercettazioni il medico avrebbe fatto capire alla compagna che la borsa era "un regalo ricevuto" da altre persone. "Giova sottolineare — commenta il gip — che in quei giorni Calori si trovava in Turchia in compagnia di Brenicci (l’imprenditore arrestato, ndr), in occasione di un evento scientifico tenutosi ad Antalya".

Beni di lusso, ma anche contanti. Sempre secondo le intercettazioni, Brenicci si sarebbe lamentato perché Calori gli avrebbe chiesto "150mila euro in prestito (...) perché è un po’ in difficoltà deve pagare il mutuo della casa". L'imprenditore si sarebbe lamentato esclamando: "porca troia (...) gliene regalerò 20-30 dico (...) se inizio a dargli i soldi poi te ne chiede altri (...) ha comprato sta casa da 330 metri e ha speso 600mila euro per metterla a posto (...) prendono il marmo, il parquet a 500 euro al metro".

La finta infezione

Ma oltre alle tangenti ci sarebbe altro. Calori avrebbe paventato a un "facoltoso paziente l'esistenza di una grave infezione" che se non fosse stata curata avrebbe portato "all'amputazione di un piede" per "manifestare la necessità di procedere ad un'operazione" in una clinica di Milano dove "operava privatamente", anche se l'infezione non c'era. Lo avrebbe detto in una intercettazione un altro medico arrestato, Carmine Cucciniello. 

La manager "anticorruzione" arrestata

Paola Navone, la direttrice sanitaria del Pini ai domiciliari, aveva firmato il "Piano triennale per la prevenzione della corruzione e delle illegalità per gli anni 2016-2018" e lo raccontò in televisione. "Il Piano Anticorruzione verrà attuato al Gaetano Pini al più presto", disse ai microfoni di Porta a Porta lo scorso marzo, dopo l'arresto del primario Norberto Confalonieri. "Abbiamo fornito alle autorità — proseguì la manager, con un passato da responsabile del Nucleo operativo di controllo della Asl di Milano — la lista di tutte le attività sugli impianti protesici, che fanno parte di un flusso di dati che è controllato".

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