Assolto, dopo undici anni, dall'accusa di avere prescritto troppi farmaci ai suoi pazienti e dunque di avere provocato un danno erariale al sistema sanitario regionale. E' successo ad un medico di famiglia di Milano. Il verdetto è arrivato dalla Corte dei Conti, con "una certa calma" potremmo dire.

I fatti risalgono al periodo 2002-2004 e sono venuti fuori a luglio 2015, con una indagine della guardia di finanza (per danno erariale) a carico di diversi medici di famiglia. L'accusa è di avere prescritto farmaci senza apparente motivo in 807 casi, come riporta il Giorno, violando il principio di economicità. Secondo i finanzieri, sembravano incongrue le prescrizioni rispetto alle reali patologie.

Uno di questi medici ha deciso di combattere sul piano legale per difendere le proprie ragioni. Al processo la procura ha addirittura ipotizzato il dolo, ovvero l'intenzionalità del danno, ma i magistrati contabili gli hanno dato ragione per quanto riguarda le prescrizioni del 2002, mentre per il biennio successivo è scattata la prescrizione in quanto i presunti danneggiati non si sono costituiti in mora per tempo.

Chiave di volta per l'assoluzione è stata (anche) l'indisponibilità materiale delle singole ricette, che una società esterna ha frattanto distrutto, incaricata in tal senso dall'Asl di Milano. Per la Corte dei Conti bisognerebbe invece, appunto, analizzare ricetta per ricetta e caso per caso se c'è stata la cosiddetta "iperprescrizione" oppure no. Insomma, non si può guardare al totale generale e - se troppo difforme dalla media - procedere per danno erariale.

Risultato, il dottore è stato assolto. E ora l'ex Asl (ora si chiama Ats Città Metropolitana) e la regione gli rimborseranno 2.500 euro per le spese legali finora sostenute.