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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Stazione centrale, il Memoriale Shoah rimane al palo: "Mancano 5 milioni"

5,5 milioni di euro. E' la cifra che serve per il completamento del Memoriale della Shoah nei sotterranei della stazione centrale. Sempre aperta la sottoscrizione. De Bortoli: "Ci aspettavamo di più dai privati"

Mancano circa 5,5 milioni di euro per completare il memoriale della Shoah di Milano ed è per questo che i lavori del centro - che sorgerà nei sotterranei della Stazione centrale da dove partirono i vagoni piombati per i campi di concentramento - sono bloccati.

"UNICUM IN EUROPA" - A un anno esatto dalla posa della prima pietra, la fondazione nata per realizzare il memoriale ha fatto un appello per trovare i fondi che permetteranno di realizzare un progetto "unico in Europa", che include un auditorium, una biblioteca, una serie di stanze delle testimonianze e soprattutto uno spazio con i binari e i vagoni di legno in cui venivano ammassati i deportati. Non si tratta - ed è questa l'unicità del memoriale - di una ricostruzione, ma del luogo esatto della tragedia, che si è conservato negli anni. "E' unico in Europa" ha sottolineato il presidente della Fondazione, Ferruccio De Bortoli.

"CI ASPETTAVAMO DI PIU' DAI PRIVATI" - "E' un luogo sacro - ha aggiunto Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz - per le persone che sono passate di qui e non sono tornate. Dobbiamo elemosinare soldi perché questo posto non anneghi nell'indifferenza e magari nel negazionismo?". Per evitarlo è stata aperta il 20 gennaio una sottoscrizione rivolta a singoli, aziende e istituti bancari. Nel reperire i primi 3 milioni di euro serviti per il primo lotto di lavori è stato essenziale lo stanziamento della Regione, di Europa Investimenti e anche quello del Comune (che però deve ancora erogare circa 1,3 milioni promessi). Ma "ci aspettavamo - ha sottolineato De Bortoli - maggiori contributi dai privati".

IL MARCHIO - La conferenza stampa di oggi è stata anche l'occasione per presentare il marchio del Memoriale della Shoah - una scritta in verde in cui le parole sono alternate a righe che ricordano i binari - e soprattutto per mostrare dove sono arrivati i lavori finora. E' stata preparata la struttura della biblioteca fatta in cemento armato e ferro: 52 tonnellate di materiale preparate in officina e poi rimontate nei sotterranei. Il pavimento nella zona dell'auditorium e della bibliteca è stato realizzato sopra una struttura di piccole molle che fanno da ammortizzatori e permettono di non sentire le vibrazioni dei treni che passano sui binari della stazione, che nelle altre zone del memoriale, invece, aiutano a rendere ancora più vera l'ambientazione. Il lavoro, ha spiegato l'architetto Guido Morpurgo, è stato duplice: da un lato per creare le nuove aree, dall'altro per riportare allo stato originario il resto del sotterraneo costruito nel 1931.

I VAGONI - Anche i vagoni in legno originali usati per trasportare i deportati sono stati cercati per tutta Italia (due ritrovati in mezzo ai rovi a Lambrate). "Questo - ha spiegato il vicepresidente della fondazione Roberto Jarach, che è presidente della Comunità ebraica di Milano - è un patrimonio storico della città di Milano e non solo. La nostra volontà c'é. La fondazione continua a lavorare: io non riesco ad essere ottimista ma sono fiducioso", burocrazia permettendo. Sul conto corrente per il memoriale dal 20 al 24 gennaio sono arrivati 20 versamenti individuali per un totale di 7.500 euro. E sono iniziate una serie di sottoscrizioni in alcune scuole.

DONAZIONE INCASSI - "Mantenere la memoria - ha sottolineato l'assessore alla Famiglia della Lombardia Giulio Boscagli - comporta il coinvolgimento delle istituzioni, ma anche del tessuto sociale". In più, il Comune devolverà gli incassi di domani del museo del Risorgimento e del Castello. E si sta lavorando anche per organizzare una grande asta a favore del memoriale. L'obiettivo è di farne anche "un luogo di meditazione aperto a tutte le religioni". "Indifferenza - ha concluso Liliana Segre indicando la scritta che campeggia nel cantiere -, questo è il succo. Ha regnato e regna tuttora e finisce che si parla sempre d'altro".

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