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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ferrovie dello Stato entra nelle metropolitane di Milano: Atm rinuncia alla prelazione per M5

L'annuncio di Sala: "Contrari al rilancio per le quote di Astaldi in M5". Quindi, ecco Fs

Sala, per la scelta di dare il sostanziale via libera all'operazione Fs-M5, è finito sotto il fuoco delle opposizioni e anche di qualche consigliere di maggioranza. La questione è parecchio ingarbugliata. Il consigliere comunale di estrema sinistra Basilio Rizzo, all'opposizione della giunta, ha affermato di avere la convinzione che un membro della giunta abbia incontrato o si sia sentito con F2i, cosa fortemente negata da Sala, mentre l'opposizione di centrodestra ha chiesto al sindaco perché abbia "cambiato parere" nel giro di pochi giorni, visto che in precedenza avrebbe aderito all'idea di Bruno Rota, presidente di Atm, di procedere con la prelazione.

Sullo sfondo la natura particolare di Atm: azienda che gestisce il trasporto pubblico locale a Milano, ma anche azienda di proprietà totale del Comune. Un aspetto, questo, più volte richiamato in aula dai consiglieri comunali del centrodestra, del Movimento 5 Stelle e da Rizzo stesso, ma anche - nei giorni precedenti - da Franco D'Alfonso, esponente della Lista Sala, assente lunedì perché inviato a Roma, dalla Città Metropolitana (di cui è consigliere delegato) per firmare un importante accordo col governo sulle periferie.

Lunedì è stata messa al voto - respinta - una mozione con primo firmatario Fabrizio De Pasquale, di Forza Italia, presidente della commissione di controllo sulle partecipate. Il senso del testo era di ribadire la centralità di Atm nelle strategie delle politiche di trasporto pubblico, come "gioiello" della città di Milano da difendere e valorizzare. A favore del testo hanno votato il centrodestra, Rizzo e il tutto il Movimento 5 Stelle. Avrebbero voluto votare a favore anche i quattro consiglieri presenti della Lista Sala (così aveva preannunciato D'Alfonso in mattinata), ma poi deve esserci stata un'operazione di convincimento in extremis, perché il loro voto è stato contrario, insieme al Partito Democratico. E' invece uscito dall'aula il gruppo di Sinistra x Milano. 

Arabella Caporello, direttore generale del Comune, aveva "preparato" la scelta di Sala di "rompere" con la strategia di Bruno Rota con una relazione molto dura, nella quale anzitutto si faceva presente che lo scopo di Atm (acquistare le quote per poi cederle ricavando denaro) si configurava come una manovra puramente finanziaria, «eccedente il perimetro dell'oggetto sociale di Atm». Non solo, ma Atm avrebbe pagato le quote di M5 meno di quanto erano disposte a fare le Fs. E infine, se una partecipata possiede quote di società e vuole venderle, secondo Caporello deve farlo con un'asta, non direttamente (a F2i, era l'intenzione). 

«Il sindaco costringe Atm a fare harakiri impedendole di esercitare la prelazione, consentendo alle Fs di conquistare i requisiti per fare concorrenza alla stessa Atm nelle gare per il trasporto pubblico locale», è il commento di De Pasquale: «Il capitalismo di stato, assistito e inefficiente, delle Fs ha fatto breccia per motivi politici nella amministrazione milanese». Dal Movimento 5 Stelle, con Gianluca Corrado, arriva un duro attacco a Sala, accusato di avere «ceduto al ricatto di Fs». La partita per il trasporto pubblico milanese è appena iniziata. 

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