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Cronaca

Il fotografo Gabriele Micalizzi, ferito dall'Isis, è tornato a Milano

Scongiurata la perdita della vista, il 34enne è stato subito trasferito al San Raffaele per continuare le cure iniziate all'ospedale militare di Baghdad

Gabriele Micalizzi, il fotografo milanese di 34 anni ferito in Siria, è rientrato a Linate lunedì 18 gennaio con un aereo militare ed è stato asferito al San Raffaele per gli accertamenti e le cure. Il rientro del reporter è stato coordinato dalla Farnesina. L'incidente è avvenuto l'11 febraio: Micalizzi si trovava nella zona di Dayr az Zor per documentare l'offensiva curdo-arabo-statunitense contro l'Isis quando un ordigno è scoppiato ferendolo.

Micalizzi aveva fondato il collettivo fotografico Cesuralab, lo stesso di Andrea Rocchelli, il fotografo pavese rimasto ucciso a Sloviansk (Ucraina) nel 2014. Per la morte di Rocchelli è in corso attualmente un processo (con molti punti oscuri, in verità) con un imputato, Vitaly Markiv, arrestato in Italia. In un primo tempo si è seriamente temuto per la perdita della vista all'occhio sinistro del 34enne, ma questa conseguenza è stata fortunatamente scongiurata dopo le cure prestategli all'ospedale militare di Baghdad. Micalizzi aveva anche lesioni alle gambe e alle braccia.

"Ringraziamo l’unità di Crisi della Farnesina - aveva scritto in una nota il collettivo fotografico Cesuralab, che aveva fondato - e la rete diplomatica italiana per essere stati immediatamente operativi, averci tenuto costantemente aggiornati e per condurre le operazioni di rimpatrio di Gabriele. Grazie inoltre a tutto il personale dell’ospedale militare Americano che l’ha preso in carico e che si sta prendendo cura di lui con grande dedizione. Grazie di cuore anche a tutti coloro che ci hanno aiutato a gestire questa emergenza al meglio e che ci hanno fatto sentire la loro presenza in questi giorni".

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